Non è mai semplice confrontarsi con il passato. Quando si costruisce su un sito di grande rilievo archeologico c’è sempre il rischio di fare troppo o, al contrario, di fare troppo poco. Come si può far emergere la propria personalità di progettisti restando comunque rispettosi del patrimonio architettonico cui ci si trova di fronte? Una possibile risposta la si può trovare nel progetto del Padiglione di accesso agli scavi dell’Artemision di Vincenzo Latina. L’architetto siciliano (che ha il suo studio proprio a Siracusa) propone un’opera raffinatissima: un segno unico che dalla parete su Piazza Minerva diventa copertura, poi di nuovo parete, pavimentazione e ancora parete. Il Padiglione si va ad appoggiare sopra i resti del tempio ionico attribuito alla dea Artemide i cui scavi sono iniziati negli anni ’60.
Padiglione di accesso agli scavi dell’Artemision. Vincenzo Latina / Valeriani, Andrea. - (2015).
Padiglione di accesso agli scavi dell’Artemision. Vincenzo Latina
Valeriani, Andrea
2015
Abstract
Non è mai semplice confrontarsi con il passato. Quando si costruisce su un sito di grande rilievo archeologico c’è sempre il rischio di fare troppo o, al contrario, di fare troppo poco. Come si può far emergere la propria personalità di progettisti restando comunque rispettosi del patrimonio architettonico cui ci si trova di fronte? Una possibile risposta la si può trovare nel progetto del Padiglione di accesso agli scavi dell’Artemision di Vincenzo Latina. L’architetto siciliano (che ha il suo studio proprio a Siracusa) propone un’opera raffinatissima: un segno unico che dalla parete su Piazza Minerva diventa copertura, poi di nuovo parete, pavimentazione e ancora parete. Il Padiglione si va ad appoggiare sopra i resti del tempio ionico attribuito alla dea Artemide i cui scavi sono iniziati negli anni ’60.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.