La presente ricerca è stata condotta con il fine di individuare i bisogni comunicativi degli studenti universitari parlanti nativi (PN) e paranti non nativi (PNN) di italiano, attraverso l’osservazione di tre fenomeni diversi: la percezione di ciò di cui si ha bisogno per comunicare efficacemente e adeguatamente all’università con un professore; la competenza pragmalinguistica necessaria per fare richieste in modo appropriato al contesto accademico, nella corrispondenza scritta e nella conversazione con il docente; la gestione delle sequenze di chiusura alla fine del colloquio con il docente. Per perseguire gli scopi dello studio sono stati impiegati due strumenti: un questionario per rilevare la percezione degli studenti riguardo ai propri bisogni comunicativi in ambito accademico e una raccolta di produzioni scritte e orali, su cui è stata condotta un’analisi testuale. I testi collazionati sono specificamente e-mail di richiesta inviate a docenti universitari e colloqui tra docenti e studenti. I testi degli studenti italofoni sono spontanei, mentre quelli degli studenti internazionali sono stati elicitati tramite task scritti e role-play. I risultati ottenuti mostrano che gli studenti universitari PN e i PNN siano mediamente competenti nella gestione della diafasia nello scritto e nel parlato formale. Per entrambi i gruppi, quindi, data la sovrapponibilità dei risultati ottenuti, l’analisi evidenzia che è possibile un raffronto tra esigenze glottodidattiche. Questo dato conferma l’assunto che la competenza diafasica delle varietà alte non fa parte della competenza linguistica naturale e spontanea, ma che, in un ipotetico continuum della competenza parlante nativo/parlante non nativo, le varietà formali della lingua costituiscano un’area di sovrapposizione, in cui tanto il parlante madrelingua quanto l’apprendente necessitano di istruzione. La sintesi dei risultati ottenuti da questa ricerca apre pertanto a una riflessione sull’opportunità di pensare ed elaborare strumenti di formazione specifici per l’italiano della comunicazione accademica, dedicati agli studenti universitari che entrano a far parte del sistema universitario italiano, sia italofoni sia in mobilità internazionale.

La competenza pragmatica per comunicare all'università: e-mail e colloqui di richiesta di studenti italofoni e internazionali / Pagliara, Francesca. - (2021 Feb 25).

La competenza pragmatica per comunicare all'università: e-mail e colloqui di richiesta di studenti italofoni e internazionali

PAGLIARA, FRANCESCA
25/02/2021

Abstract

La presente ricerca è stata condotta con il fine di individuare i bisogni comunicativi degli studenti universitari parlanti nativi (PN) e paranti non nativi (PNN) di italiano, attraverso l’osservazione di tre fenomeni diversi: la percezione di ciò di cui si ha bisogno per comunicare efficacemente e adeguatamente all’università con un professore; la competenza pragmalinguistica necessaria per fare richieste in modo appropriato al contesto accademico, nella corrispondenza scritta e nella conversazione con il docente; la gestione delle sequenze di chiusura alla fine del colloquio con il docente. Per perseguire gli scopi dello studio sono stati impiegati due strumenti: un questionario per rilevare la percezione degli studenti riguardo ai propri bisogni comunicativi in ambito accademico e una raccolta di produzioni scritte e orali, su cui è stata condotta un’analisi testuale. I testi collazionati sono specificamente e-mail di richiesta inviate a docenti universitari e colloqui tra docenti e studenti. I testi degli studenti italofoni sono spontanei, mentre quelli degli studenti internazionali sono stati elicitati tramite task scritti e role-play. I risultati ottenuti mostrano che gli studenti universitari PN e i PNN siano mediamente competenti nella gestione della diafasia nello scritto e nel parlato formale. Per entrambi i gruppi, quindi, data la sovrapponibilità dei risultati ottenuti, l’analisi evidenzia che è possibile un raffronto tra esigenze glottodidattiche. Questo dato conferma l’assunto che la competenza diafasica delle varietà alte non fa parte della competenza linguistica naturale e spontanea, ma che, in un ipotetico continuum della competenza parlante nativo/parlante non nativo, le varietà formali della lingua costituiscano un’area di sovrapposizione, in cui tanto il parlante madrelingua quanto l’apprendente necessitano di istruzione. La sintesi dei risultati ottenuti da questa ricerca apre pertanto a una riflessione sull’opportunità di pensare ed elaborare strumenti di formazione specifici per l’italiano della comunicazione accademica, dedicati agli studenti universitari che entrano a far parte del sistema universitario italiano, sia italofoni sia in mobilità internazionale.
25-feb-2021
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