Partendo da Malcontenta si può arrivare alla conca di Ca' Moranzani. Da qui, dopo poco più di un paio di chilometri di sterrato a piedi, si può raggiungere la laguna. Con una bella vista su Venezia, un lembo di terra protesa verso la laguna. Questi terreni sono frutto delle bonifiche che, a partire dal XVI secolo, hanno interessato i margini lagunari, allo scopo di eliminare i fanghi derivanti dall'escavo dei rii veneziani. Un'attività di pulizia fondamentale per evitare l'interramento della città e delle sue vie di comunicazione. Questi fanghi, derivanti dai drenaggi, venivano usati per ampliare sia Venezia che le altre isole poi vennero indirizzati nella zona oltre la linea di conterminazione lagunare. Ancora oggi è possibile rinvenire, a vista, numerosissimi frammenti ceramici e vitrei, testimonianza delle case, palazzi, chiese e attività economiche veneziane. Materiale, sedimentatosi nel corso dei secoli, che ci può forni-re informazioni assai utili sulla vita e la società della Serenissima nell'età medievale e moderna. Il problema è che questo patrimonio, non sufficientemente analizzato e studiato, si sta progressivamente perdendo, stante l'attività di coltivazione svolta su questi fondi. L'aratura e le altre operazioni agricole riducono sempre più il materiale archeologico in frammenti disperdendolo. A questo si aggiunse che, a partire dai primi anni Duemila, molti furono i cosiddetti "archeologi della domenica" che andarono, operando senza criterio, a prelevare e a disperdere quanto si poteva a livello superficiale. Dispersione acuita poi, come si diceva, dalle attività agricole

Fusina e i suoi reperti. Un patrimonio da salvare / Rampazzo, Daniele. - In: LA PAGINA DI CAMPALTO. - XVIII:197(2021), pp. 4-5.

Fusina e i suoi reperti. Un patrimonio da salvare

Daniele Rampazzo
2021

Abstract

Partendo da Malcontenta si può arrivare alla conca di Ca' Moranzani. Da qui, dopo poco più di un paio di chilometri di sterrato a piedi, si può raggiungere la laguna. Con una bella vista su Venezia, un lembo di terra protesa verso la laguna. Questi terreni sono frutto delle bonifiche che, a partire dal XVI secolo, hanno interessato i margini lagunari, allo scopo di eliminare i fanghi derivanti dall'escavo dei rii veneziani. Un'attività di pulizia fondamentale per evitare l'interramento della città e delle sue vie di comunicazione. Questi fanghi, derivanti dai drenaggi, venivano usati per ampliare sia Venezia che le altre isole poi vennero indirizzati nella zona oltre la linea di conterminazione lagunare. Ancora oggi è possibile rinvenire, a vista, numerosissimi frammenti ceramici e vitrei, testimonianza delle case, palazzi, chiese e attività economiche veneziane. Materiale, sedimentatosi nel corso dei secoli, che ci può forni-re informazioni assai utili sulla vita e la società della Serenissima nell'età medievale e moderna. Il problema è che questo patrimonio, non sufficientemente analizzato e studiato, si sta progressivamente perdendo, stante l'attività di coltivazione svolta su questi fondi. L'aratura e le altre operazioni agricole riducono sempre più il materiale archeologico in frammenti disperdendolo. A questo si aggiunse che, a partire dai primi anni Duemila, molti furono i cosiddetti "archeologi della domenica" che andarono, operando senza criterio, a prelevare e a disperdere quanto si poteva a livello superficiale. Dispersione acuita poi, come si diceva, dalle attività agricole
2021
Archeologia; Venezia; Veneto
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Fusina e i suoi reperti. Un patrimonio da salvare / Rampazzo, Daniele. - In: LA PAGINA DI CAMPALTO. - XVIII:197(2021), pp. 4-5.
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