L’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite “Rendere le città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili” offre l’opportunità di riflettere sulle necessità future di luoghi che, ospitando ad oggi 3,5 miliardi di persone, sono sempre più centri propulsori di idee, commercio, cultura, scienza, produttività e sviluppo sociale. Un nuovo paradigma conosciuto in letteratura come distretti d’innovazione è da venti anni la risposta statunitense alla crisi ed alla base del transatlantic productivity gap con l’Europa. La definizione di aree geografiche compatte ed accessibili, dove istituzioni trainanti e compagnie si connettono tra loro ed a start-up, è stato l’esito spaziale di tali sfide. Ha consentito di ridefinire il ruolo della governance, di promuovere l’accesso all’innovazione, di moltiplicare opportunità e di favorire nuove forme dell’abitare. In Italia le risposte più interessanti a queste richieste derivano dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, approvata nel 2017, con l’obiettivo di costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile. Ci si aspetta di evidenziare che se negli Stati Uniti i distretti di innovazione hanno lasciato emergere un nuovo approccio alla città, in Italia è mancata questa prospettiva. per un’oggettiva difficoltà nell’individuare meccanismi di ripresa, soprattutto a livello regionale. Le esperienze dell’area di Boston testimoniano un atteggiamento inedito dell’amministrazione che ha posto le basi per la nascita dell’imprenditorialità pubblica e per la ricerca di strumenti economici per attrarre promettenti investitori.
Il recepimento dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: spunti metodologici dalle esperienze statunitensi dei distretti d’innovazione dell’area di Boston / Kappler, Luna. - In: PLANUM. - ISSN 1723-0993. - 39(2020), pp. 76-84. (Intervento presentato al convegno SDG-sustainable development goal n.11 l'impegno dei dottorati nella costruzione di città e comunità sostenibili - UPhD Green 2019 tenutosi a Venezia).
Il recepimento dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: spunti metodologici dalle esperienze statunitensi dei distretti d’innovazione dell’area di Boston
Luna Kappler
2020
Abstract
L’obiettivo 11 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite “Rendere le città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili” offre l’opportunità di riflettere sulle necessità future di luoghi che, ospitando ad oggi 3,5 miliardi di persone, sono sempre più centri propulsori di idee, commercio, cultura, scienza, produttività e sviluppo sociale. Un nuovo paradigma conosciuto in letteratura come distretti d’innovazione è da venti anni la risposta statunitense alla crisi ed alla base del transatlantic productivity gap con l’Europa. La definizione di aree geografiche compatte ed accessibili, dove istituzioni trainanti e compagnie si connettono tra loro ed a start-up, è stato l’esito spaziale di tali sfide. Ha consentito di ridefinire il ruolo della governance, di promuovere l’accesso all’innovazione, di moltiplicare opportunità e di favorire nuove forme dell’abitare. In Italia le risposte più interessanti a queste richieste derivano dalla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, approvata nel 2017, con l’obiettivo di costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile. Ci si aspetta di evidenziare che se negli Stati Uniti i distretti di innovazione hanno lasciato emergere un nuovo approccio alla città, in Italia è mancata questa prospettiva. per un’oggettiva difficoltà nell’individuare meccanismi di ripresa, soprattutto a livello regionale. Le esperienze dell’area di Boston testimoniano un atteggiamento inedito dell’amministrazione che ha posto le basi per la nascita dell’imprenditorialità pubblica e per la ricerca di strumenti economici per attrarre promettenti investitori.File | Dimensione | Formato | |
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Kappler_Recepimento-Agenda-2030_2020.pdf
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Note: http://www.planum.net/planum-magazine/monographic-articles_2/agenda-2030-e-obiettivo-11-impegno-dei-dottorati-nella-costruzione-di-citta-e-comunita-sostenibili
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