The essay focuses on the centrality of spatial factors towards an adequate understanding of social relations in today’s plural societies, especially with regard to urban spaces, where the coexistence of culturally and religiously diverse social actors is concentrated. This coexistence promotes the transformation of modern secular cities into global liturgical spaces. In these public places, the forced intersection of cultural and religious orthopraxis brings (and transfuses) the very meaning of space, not only in real and experiential ways, but also metaphorically. Above all, it determines inevitable alterations of the previous urban balance, and imposes a rethinking of the articulation and management of urban space, offering new insights on the culturally and religiously heterogeneous nature of Italian society today. In order to achieve effective results, this operation must also make use of the essential contribution of the law, considered not as an instrument of power of the dominant majority over weaker minorities, but as a tool of social inclusion, capable of guaranteeing the opportunity to take advantage of spaces in ways that are appropriate to the life needs of those belonging to all ethnic, cultural, and religious groups.

Il saggio pone in evidenza la centralità dei fattori spaziali ai fini di una adeguata comprensione delle relazioni sociali nel contesto delle odierne società plurali, specialmente con riguardo agli spazi urbani. È all’interno di essi, difatti, che maggiormente si concentra la coesistenza fra i diversi attori sociali culturalmente e religiosamente connotati. Ciò favorisce la trasformazione delle moderne città secolari in spazi globali, luoghi di coesistenza forzata fra ortoprassi culturali e religiose che si intersecano nello spazio pubblico, portando (e trasfondendo) all’interno del medesimo il loro significato non solo reale ed esperienziale, ma anche metaforico. Tutto ciò ingenera inevitabili alterazioni dei precedenti consolidati equilibri urbani, e impone la necessità di un ripensamento della articolazione e della gestione del territorio metropolitano, in grado di tenere conto della natura culturalmente e religiosamente eterogenea della società italiana. Tale operazione, per poter giungere ad esiti efficaci, deve necessariamente avvalersi del contributo essenziale del diritto, inteso non come strumento di potere della maggioranza dominante nei confronti delle minoranze deboli, ma come strumento di inclusione sociale, idoneo a garantire agli appartenenti a tutte le componenti etniche, culturali e religiose presenti sul territorio la possibilità di usufruire di spazi adeguati alle proprie esigenze di vita.

Il “diritto alla città” e la suggestione della città “interculturale e interreligiosa”. Spunti per un inquadramento giuridico del tema / Franceschi, Fabio. - In: SUDEUROPA. - ISSN 2532-0297. - 2-3/2019:(2019), pp. 51-81.

Il “diritto alla città” e la suggestione della città “interculturale e interreligiosa”. Spunti per un inquadramento giuridico del tema

Fabio Franceschi
2019

Abstract

The essay focuses on the centrality of spatial factors towards an adequate understanding of social relations in today’s plural societies, especially with regard to urban spaces, where the coexistence of culturally and religiously diverse social actors is concentrated. This coexistence promotes the transformation of modern secular cities into global liturgical spaces. In these public places, the forced intersection of cultural and religious orthopraxis brings (and transfuses) the very meaning of space, not only in real and experiential ways, but also metaphorically. Above all, it determines inevitable alterations of the previous urban balance, and imposes a rethinking of the articulation and management of urban space, offering new insights on the culturally and religiously heterogeneous nature of Italian society today. In order to achieve effective results, this operation must also make use of the essential contribution of the law, considered not as an instrument of power of the dominant majority over weaker minorities, but as a tool of social inclusion, capable of guaranteeing the opportunity to take advantage of spaces in ways that are appropriate to the life needs of those belonging to all ethnic, cultural, and religious groups.
2019
Il saggio pone in evidenza la centralità dei fattori spaziali ai fini di una adeguata comprensione delle relazioni sociali nel contesto delle odierne società plurali, specialmente con riguardo agli spazi urbani. È all’interno di essi, difatti, che maggiormente si concentra la coesistenza fra i diversi attori sociali culturalmente e religiosamente connotati. Ciò favorisce la trasformazione delle moderne città secolari in spazi globali, luoghi di coesistenza forzata fra ortoprassi culturali e religiose che si intersecano nello spazio pubblico, portando (e trasfondendo) all’interno del medesimo il loro significato non solo reale ed esperienziale, ma anche metaforico. Tutto ciò ingenera inevitabili alterazioni dei precedenti consolidati equilibri urbani, e impone la necessità di un ripensamento della articolazione e della gestione del territorio metropolitano, in grado di tenere conto della natura culturalmente e religiosamente eterogenea della società italiana. Tale operazione, per poter giungere ad esiti efficaci, deve necessariamente avvalersi del contributo essenziale del diritto, inteso non come strumento di potere della maggioranza dominante nei confronti delle minoranze deboli, ma come strumento di inclusione sociale, idoneo a garantire agli appartenenti a tutte le componenti etniche, culturali e religiose presenti sul territorio la possibilità di usufruire di spazi adeguati alle proprie esigenze di vita.
Città, spazio; diritto; secolarizzazione; pluralismo religioso; politiche urbane; diritto interculturale
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il “diritto alla città” e la suggestione della città “interculturale e interreligiosa”. Spunti per un inquadramento giuridico del tema / Franceschi, Fabio. - In: SUDEUROPA. - ISSN 2532-0297. - 2-3/2019:(2019), pp. 51-81.
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