L’articolo presenta una prima analisi dei materiali etnografici, in particolare uno dei diari di campo, prodotti da Renato Boccassino durante la spedizione tra gli Acioli dell’Uganda nel 1933-1934. Boccassino è stato un etnologo, professore, museografo italiano attivo dagli anni ’30 fino agli anni ’70 del ‘900 e la sua figura, trascurata e criticata dalla disciplina antropologica, è strettamente legata alle teorie della scuola storico-culturale (o scuola di Vienna) di cui fu attivo sostenitore. I materiali etnografici da lui raccolti sul campo, donati nel 2006 dalla figlia all’ICCD (Istituto Centrale per la catalogazione e documentazione), comprendono, oltre ai taccuini di campo, la trascrizione di canti e preghiere su una serie di quaderni e oltre 600 fotografie. È preso in esame il contenuto di uno dei cinque diari di campo conservati nel Fondo e le modalità di scrittura con le quali è realizzato, sottolineando il suo ruolo di supporto mnemonico di dati etnografici. Il diario è stato utilizzato da Boccassino non solo sul campo, ma anche successivamente durante la stesura dei suoi articoli, come è possibile intuire da una serie di rimandi e date presenti al suo interno. Viene analizzata infine la tipologia di scrittura usata da Boccassino, cercando di sottolineare le differenze tra le modalità di descrizione utilizzate nei diari di campo e negli articoli pubblicati. I materiali etnografici di Boccassino permettono di far emergere aspetti del suo lavoro fino ad ora trascurati e allo stesso tempo contengono importanti informazioni per lo studio sulla vita degli Acioli dell’Uganda negli anni ’30.
Il diario di campo di Renato Boccassino: una prima analisi / Quintiliani, Naima. - In: VOCI. - ISSN 1827-5095. - Anno XVII/2020(2020), pp. 288-295.
Il diario di campo di Renato Boccassino: una prima analisi
Naima Quintiliani
2020
Abstract
L’articolo presenta una prima analisi dei materiali etnografici, in particolare uno dei diari di campo, prodotti da Renato Boccassino durante la spedizione tra gli Acioli dell’Uganda nel 1933-1934. Boccassino è stato un etnologo, professore, museografo italiano attivo dagli anni ’30 fino agli anni ’70 del ‘900 e la sua figura, trascurata e criticata dalla disciplina antropologica, è strettamente legata alle teorie della scuola storico-culturale (o scuola di Vienna) di cui fu attivo sostenitore. I materiali etnografici da lui raccolti sul campo, donati nel 2006 dalla figlia all’ICCD (Istituto Centrale per la catalogazione e documentazione), comprendono, oltre ai taccuini di campo, la trascrizione di canti e preghiere su una serie di quaderni e oltre 600 fotografie. È preso in esame il contenuto di uno dei cinque diari di campo conservati nel Fondo e le modalità di scrittura con le quali è realizzato, sottolineando il suo ruolo di supporto mnemonico di dati etnografici. Il diario è stato utilizzato da Boccassino non solo sul campo, ma anche successivamente durante la stesura dei suoi articoli, come è possibile intuire da una serie di rimandi e date presenti al suo interno. Viene analizzata infine la tipologia di scrittura usata da Boccassino, cercando di sottolineare le differenze tra le modalità di descrizione utilizzate nei diari di campo e negli articoli pubblicati. I materiali etnografici di Boccassino permettono di far emergere aspetti del suo lavoro fino ad ora trascurati e allo stesso tempo contengono importanti informazioni per lo studio sulla vita degli Acioli dell’Uganda negli anni ’30.File | Dimensione | Formato | |
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