rapporti tra ciarlatani e comici professionisti tra la fine XVI e gli inizi del XVII secolo erano stretti, come anche ci confermano le fonti coeve: tra le due professioni vi era una notevole promiscuità, fino al punto che, per dirla con Roberto Tessari, «tracciare una netta linea di demarcazione tra questi due campi di attività era tanto meno facile quanto più il mondo degli attori risultava debitore di troppe soluzioni «cerretanesche», e, nel contempo, il mondo dei cerretani [...] tendeva a ripetere sulle piazze anche la complessità delle trame affermatesi nei ‘saloni’». Nel presente contributo si cercherà di delineare gli elementi comuni a ciarlatani e comici, attraverso una lettura attenta delle fonti e delle critiche dei detrattori –Scipione Mercuri, Tommaso Garzoni e Gian Domenico Ottonelli in primis. Tali elementi verranno poi confrontati con le apologie dei comici professionisti che, se da un lato tendono a confermare la promiscuità di cui sopra –famoso il caso di Beltrame e del cantimbanco Monferino –, dall’altro mostrano di voler prendere le distanze dalle comuni origini buffonesche, nell’ottica di una sempre più marcata professionalizzazione dell’attività attoriale.
«De formatori di spettacoli in generale»: comici e ciarlatani agli esordi del professionismo teatrale / Benzi, Gaia. - (2019), pp. 1235-1245. (Intervento presentato al convegno XXI Congresso dell’ADI (Associazione degli Italianisti) tenutosi a Firenze).
«De formatori di spettacoli in generale»: comici e ciarlatani agli esordi del professionismo teatrale
Gaia Benzi
2019
Abstract
rapporti tra ciarlatani e comici professionisti tra la fine XVI e gli inizi del XVII secolo erano stretti, come anche ci confermano le fonti coeve: tra le due professioni vi era una notevole promiscuità, fino al punto che, per dirla con Roberto Tessari, «tracciare una netta linea di demarcazione tra questi due campi di attività era tanto meno facile quanto più il mondo degli attori risultava debitore di troppe soluzioni «cerretanesche», e, nel contempo, il mondo dei cerretani [...] tendeva a ripetere sulle piazze anche la complessità delle trame affermatesi nei ‘saloni’». Nel presente contributo si cercherà di delineare gli elementi comuni a ciarlatani e comici, attraverso una lettura attenta delle fonti e delle critiche dei detrattori –Scipione Mercuri, Tommaso Garzoni e Gian Domenico Ottonelli in primis. Tali elementi verranno poi confrontati con le apologie dei comici professionisti che, se da un lato tendono a confermare la promiscuità di cui sopra –famoso il caso di Beltrame e del cantimbanco Monferino –, dall’altro mostrano di voler prendere le distanze dalle comuni origini buffonesche, nell’ottica di una sempre più marcata professionalizzazione dell’attività attoriale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.