La tesi di dottorato si colloca all’interno di un lavoro di ricerca realizzato nell’ambito del Progetto PRIN 2015 (Progetto di Rilevante Interesse Nazionale) che ha visto per 36 mesi la collaborazione di dodici università Italiane, allo scopo di realizzare un network di ricerca per la riqualificazione del parco edilizio esistente in ottica nZEB (nearly zero energy buildings). Gli studi, le sperimentazioni e i progetti pilota di edifici ad alta efficienza energetica sono importanti al fine di accelerare i processi verso la realizzazione di edifici autosufficienti, fornendo esempi ed esperienze pratiche sulle prestazioni, le tecnologie, i costi, e dove possibile le esperienze degli utenti. Inoltre, l’adozione di sistemi ibridi di energia in grado di combinare combustibili fossili con fonti di energia rinnovabile è considerata una valida soluzione per il risparmio di energia primaria negli edifici. Sulla scia del contesto energetico, la ricerca si inserisce in un quadro procedurale in corso di sviluppo nei ultimi anni, identificato come Building Information Modelling (BIM), che implica una gestione informativa e una digitalizzazione automatica dell’edificio. La pubblicazione della UNI 11337 avvenuta nel gennaio del 2017, e la serie ISO 19650 avvenuta nel mese di dicembre 2018, stabiliscono i primi passi da rispettare per supportare tutte le parti nel raggiungimento dei propri obiettivi qualitativi ed economici, fissando l’obbligo di utilizzo del BIM per le opere pubbliche e private. Il tema prevede un insieme di tecnologie, processi e politiche che consentono a più parti interessate di progettare, costruire e gestire in modo collaborativo un immobile. Su questi aspetti, la creazione, la manipolazione e l'analisi dei dati, rappresentano il ruolo predominante per far fronte ai cambiamenti di innovazione tecnologica. Nel presente elaborato si vuole dimostrare l’efficacia in termini di trasparenza del dato proveniente da una modellazione parametrica BIM, fino alla simulazione in un software energetico, la successiva gestione del dato in un database PostgreSQL, e la visualizzazione semplificata in un sistema geo referenziato Cesium. La ricerca è stata portata avanti su tre casi applicativi di differente entità, il caso Test (base) per l’approccio al tema, il caso semplice per la verifica della procedura e il caso complesso, dotato di sistema impiantistico avanzato. L’impianto ibrido investigato all’interno dell’ultimo caso studio contribuisce a sostenere l’approccio orientato alla riduzione delle emissioni di CO2 e al risparmio in termini di energia primaria, il quale, unito alle nuove tecnologie procedurali contribuisce al raggiungimento di un futuro più sostenibile e autosufficiente. Per dimostrare le possibilità offerte dall’innovazione sono state considerate due tipi analisi, la simulazione energetica e di illuminamento, e due formati di interscambio, il file gbxml e il file IFC. Alla fine di questa prima fase sono state valutate le risposte sia dal punto di vista di trasmissione del dato che di validità delle simulazioni. Successivamente, i dati geometrici sono stati referenziati in un sistema geo-spaziale e, insieme alle informazioni energetiche, sono stati ospitati e manipolati all’interno di un Database gestionale in grado di archiviare le fonti e interrogarle per mezzo di servizi WEB.

L’integrazione dei dati per la digitalizzazione del patrimonio immobilare in ottica NZEB / Spiridigliozzi, Giulia. - (2021 Feb 08).

L’integrazione dei dati per la digitalizzazione del patrimonio immobilare in ottica NZEB

SPIRIDIGLIOZZI, GIULIA
08/02/2021

Abstract

La tesi di dottorato si colloca all’interno di un lavoro di ricerca realizzato nell’ambito del Progetto PRIN 2015 (Progetto di Rilevante Interesse Nazionale) che ha visto per 36 mesi la collaborazione di dodici università Italiane, allo scopo di realizzare un network di ricerca per la riqualificazione del parco edilizio esistente in ottica nZEB (nearly zero energy buildings). Gli studi, le sperimentazioni e i progetti pilota di edifici ad alta efficienza energetica sono importanti al fine di accelerare i processi verso la realizzazione di edifici autosufficienti, fornendo esempi ed esperienze pratiche sulle prestazioni, le tecnologie, i costi, e dove possibile le esperienze degli utenti. Inoltre, l’adozione di sistemi ibridi di energia in grado di combinare combustibili fossili con fonti di energia rinnovabile è considerata una valida soluzione per il risparmio di energia primaria negli edifici. Sulla scia del contesto energetico, la ricerca si inserisce in un quadro procedurale in corso di sviluppo nei ultimi anni, identificato come Building Information Modelling (BIM), che implica una gestione informativa e una digitalizzazione automatica dell’edificio. La pubblicazione della UNI 11337 avvenuta nel gennaio del 2017, e la serie ISO 19650 avvenuta nel mese di dicembre 2018, stabiliscono i primi passi da rispettare per supportare tutte le parti nel raggiungimento dei propri obiettivi qualitativi ed economici, fissando l’obbligo di utilizzo del BIM per le opere pubbliche e private. Il tema prevede un insieme di tecnologie, processi e politiche che consentono a più parti interessate di progettare, costruire e gestire in modo collaborativo un immobile. Su questi aspetti, la creazione, la manipolazione e l'analisi dei dati, rappresentano il ruolo predominante per far fronte ai cambiamenti di innovazione tecnologica. Nel presente elaborato si vuole dimostrare l’efficacia in termini di trasparenza del dato proveniente da una modellazione parametrica BIM, fino alla simulazione in un software energetico, la successiva gestione del dato in un database PostgreSQL, e la visualizzazione semplificata in un sistema geo referenziato Cesium. La ricerca è stata portata avanti su tre casi applicativi di differente entità, il caso Test (base) per l’approccio al tema, il caso semplice per la verifica della procedura e il caso complesso, dotato di sistema impiantistico avanzato. L’impianto ibrido investigato all’interno dell’ultimo caso studio contribuisce a sostenere l’approccio orientato alla riduzione delle emissioni di CO2 e al risparmio in termini di energia primaria, il quale, unito alle nuove tecnologie procedurali contribuisce al raggiungimento di un futuro più sostenibile e autosufficiente. Per dimostrare le possibilità offerte dall’innovazione sono state considerate due tipi analisi, la simulazione energetica e di illuminamento, e due formati di interscambio, il file gbxml e il file IFC. Alla fine di questa prima fase sono state valutate le risposte sia dal punto di vista di trasmissione del dato che di validità delle simulazioni. Successivamente, i dati geometrici sono stati referenziati in un sistema geo-spaziale e, insieme alle informazioni energetiche, sono stati ospitati e manipolati all’interno di un Database gestionale in grado di archiviare le fonti e interrogarle per mezzo di servizi WEB.
8-feb-2021
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