I quaderni del Lumassìn sono diari di cantiere riguardanti i lavori necessari per il risanamento e la rifunzionalizzazione di un ciabòt, piccolo edificio in pietra a servizio della produzione agricola. Redatti nell’ambito di un’esperienza più ampia promossa dalla Banca del Fare, e nell’ambito di una tesi di laurea magistrale in architettura svolta presso il Politecnico di Torino da Alessandra Renzulli e Redina Mazelli, il cui relatore è stato Andrea Bocco, hanno lo scopo di documentare il recupero del patrimonio costruito del territorio delle Langhe espresso attraverso il coinvolgimento della comunità, di professionisti, di volontari e di studenti. L’attività è stata svolta durante il periodo estivo del 2018 nella sede di Cascina Crocetta a Castelletto Uzzone (CN) e ha previsto lo svolgimento delle lezioni in corsi pratici tenutisi in cantiere, dove si è imparato facendo: le persone coinvolte hanno partecipato attivamente alla costruzione facendo pratica sul campo, fianco a fianco ai professionisti e ai maestri artigiani. Accanto all’intenzione di offrire ai partecipanti l’opportunità di avvicinarsi alle tecniche tradizionali di costruzione, recuperando così non solo l’edificio ma anche il saper fare tradizionale, il progetto Banca del Fare dell’associazione Parco Culturale Alta Langa mira alla promozione della conoscenza del territorio dell’Alta Langa e al contrasto della sua marginalità. Il Lumassìn, ovvero il ciabòt oggetto di studio, si propone come modello in grado di stimolare la comunità e le istituzioni alla rifunzionalizzazione dei ciabòt di pietra, intesi come serie di elementi analoghi, ormai in disuso e fatiscenti, per trasformarli in qualcosa che possa esser più di un rudere caratterizzante il paesaggio; qualcosa più di un scatto fotografico. Per questo motivo, il progetto prevede la realizzazione di una rete di ciabòt, al fine di creare una struttura ricettiva di ospitalità diffusa, ove si possa sostare per uno o più giorni e godere del territorio.
I quaderni del Lumassìn. Cronache di cantiere / Renzulli, Alessandra; Bocco, Andrea; Mazelli, Redina. - (2020), pp. 1743-1758. (Intervento presentato al convegno Colloqui.AT.e 2020 tenutosi a Catania).
I quaderni del Lumassìn. Cronache di cantiere
Alessandra Renzulli
;
2020
Abstract
I quaderni del Lumassìn sono diari di cantiere riguardanti i lavori necessari per il risanamento e la rifunzionalizzazione di un ciabòt, piccolo edificio in pietra a servizio della produzione agricola. Redatti nell’ambito di un’esperienza più ampia promossa dalla Banca del Fare, e nell’ambito di una tesi di laurea magistrale in architettura svolta presso il Politecnico di Torino da Alessandra Renzulli e Redina Mazelli, il cui relatore è stato Andrea Bocco, hanno lo scopo di documentare il recupero del patrimonio costruito del territorio delle Langhe espresso attraverso il coinvolgimento della comunità, di professionisti, di volontari e di studenti. L’attività è stata svolta durante il periodo estivo del 2018 nella sede di Cascina Crocetta a Castelletto Uzzone (CN) e ha previsto lo svolgimento delle lezioni in corsi pratici tenutisi in cantiere, dove si è imparato facendo: le persone coinvolte hanno partecipato attivamente alla costruzione facendo pratica sul campo, fianco a fianco ai professionisti e ai maestri artigiani. Accanto all’intenzione di offrire ai partecipanti l’opportunità di avvicinarsi alle tecniche tradizionali di costruzione, recuperando così non solo l’edificio ma anche il saper fare tradizionale, il progetto Banca del Fare dell’associazione Parco Culturale Alta Langa mira alla promozione della conoscenza del territorio dell’Alta Langa e al contrasto della sua marginalità. Il Lumassìn, ovvero il ciabòt oggetto di studio, si propone come modello in grado di stimolare la comunità e le istituzioni alla rifunzionalizzazione dei ciabòt di pietra, intesi come serie di elementi analoghi, ormai in disuso e fatiscenti, per trasformarli in qualcosa che possa esser più di un rudere caratterizzante il paesaggio; qualcosa più di un scatto fotografico. Per questo motivo, il progetto prevede la realizzazione di una rete di ciabòt, al fine di creare una struttura ricettiva di ospitalità diffusa, ove si possa sostare per uno o più giorni e godere del territorio.File | Dimensione | Formato | |
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