Associazione di indicatori urinari di ossidazione agli acidi nucleici con l'esposizione ad agenti chimici aerodispersi Flavia Buonaurio, Enrico Paci, Daniela Pigini, Mariella Carrieri,Renata Sisto, Monica Gherardi, Francesca Costabile, Silvia Canepari, Lisa Bauleo, Carla Ancona, GiovannaTranfo,* Keywords: stress ossidativo, monitoraggio biologico, agenti chimici, aria urbana, inalazione Il danno ossidativo a carico delle molecole di DNA e RNA svolge un ruolo importante in una serie di effetti avversi sulla salute: in particolare i prodotti dell'ossidazione della guanina, la più suscettibile delle basi a causa del suo basso potenziale redox, che vengono escreti nelle urine come 8-oxo-7,8- diidroguanina (8-oxoGua), 8-oxo-7,8-diidroguanosina (8-oxoGuo) e 8-oxo7,8-diidro-2'- deossiguanosina (8-oxodGuo) sono considerati biomarcatori di stress ossidativo nell’uomo. Benchè questi indicatori non siano specifici, confrontare le concentrazioni urinarie di 8-oxoGua, 8-oxoGuo e 8-oxodGuo in gruppi omogenei di diversi soggetti offre la possibilità di identificare situazioni espositive in ambienti di vita e di lavoro che aumentano lo stress ossidativo. I gruppi studiati erano benzinai (29 in Arabia Saudita e 102 in Italia), 24 operai del comparto vetroresina, 17 verniciatori, 132 campioni di un gruppo di popolazione generale e due ricercatori partecipanti ad un progetto sull’inquinamento da traffico della città di Roma (CARE). Questi ultimi hanno fornito campioni ogni giorno per un mese per valutare la variabilità intraindividuale. I campioni di urina sono stati analizzati mediante cromatografia HPLC-MS/MS per la concentrazione di indicatori di esposizione, quali i metaboliti specifici e indicatori di effetto, in particolare di stress ossidativo. I valori di ciascun gruppo per ciascun indicatore sono stati confrontati fra loro e con quelli dei 132 soggetti della popolazione generale: i livelli più elevati sono stati riscontrati nei benzinai e nei lavoratori della vetroresina, che superano il 75° percentile del gruppo di popolazione generale sia per le concentrazioni di 8-oxoGuo e 8-oxodGuo. Per la 8-oxoGuo si è evidenziato un aumento dopo il turno di lavoro anche nei verniciatori. Nonostante una elevata variabilità sia intra che interindividuale, è possibile identificare situazioni che producono un aumento dello stress ossidativo confrontando le concentrazioni urinarie dei tre biomarcatori studiati in diversi gruppi di lavoratori con quelle della popolazione generale. I risultati suggeriscono che la 8-oxoGuo sia il biomarcatore più sensibile per valutare variazioni dello stress ossidativo prodotte da esposizioni ad agenti chimici. Questo stesso biomarcatore, misurato nei due soggetti partecipanti allo studio CARE, è stato associato alle proprietà ossidative del PM2.5 inalato.
Associazione di indicatori urinari di ossidazione agli acidi nucleici con l'esposizione ad agenti chimici aerodispersi / Buonaurio, Flavia; Paci, Enrico; Pigini, Daniela; Carrieri, Mariella; Sisto, Renata; Gherardi, Monica; Costabile, Francesca; Canepari, Silvia; Bauleo, Lisa; Ancona, Carla; Tranfo, Giovanna. - (2020), pp. 28-28. (Intervento presentato al convegno IX Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico tenutosi a Lecce, Italy).
Associazione di indicatori urinari di ossidazione agli acidi nucleici con l'esposizione ad agenti chimici aerodispersi
Flavia Buonaurio;Silvia Canepari;
2020
Abstract
Associazione di indicatori urinari di ossidazione agli acidi nucleici con l'esposizione ad agenti chimici aerodispersi Flavia Buonaurio, Enrico Paci, Daniela Pigini, Mariella Carrieri,Renata Sisto, Monica Gherardi, Francesca Costabile, Silvia Canepari, Lisa Bauleo, Carla Ancona, GiovannaTranfo,* Keywords: stress ossidativo, monitoraggio biologico, agenti chimici, aria urbana, inalazione Il danno ossidativo a carico delle molecole di DNA e RNA svolge un ruolo importante in una serie di effetti avversi sulla salute: in particolare i prodotti dell'ossidazione della guanina, la più suscettibile delle basi a causa del suo basso potenziale redox, che vengono escreti nelle urine come 8-oxo-7,8- diidroguanina (8-oxoGua), 8-oxo-7,8-diidroguanosina (8-oxoGuo) e 8-oxo7,8-diidro-2'- deossiguanosina (8-oxodGuo) sono considerati biomarcatori di stress ossidativo nell’uomo. Benchè questi indicatori non siano specifici, confrontare le concentrazioni urinarie di 8-oxoGua, 8-oxoGuo e 8-oxodGuo in gruppi omogenei di diversi soggetti offre la possibilità di identificare situazioni espositive in ambienti di vita e di lavoro che aumentano lo stress ossidativo. I gruppi studiati erano benzinai (29 in Arabia Saudita e 102 in Italia), 24 operai del comparto vetroresina, 17 verniciatori, 132 campioni di un gruppo di popolazione generale e due ricercatori partecipanti ad un progetto sull’inquinamento da traffico della città di Roma (CARE). Questi ultimi hanno fornito campioni ogni giorno per un mese per valutare la variabilità intraindividuale. I campioni di urina sono stati analizzati mediante cromatografia HPLC-MS/MS per la concentrazione di indicatori di esposizione, quali i metaboliti specifici e indicatori di effetto, in particolare di stress ossidativo. I valori di ciascun gruppo per ciascun indicatore sono stati confrontati fra loro e con quelli dei 132 soggetti della popolazione generale: i livelli più elevati sono stati riscontrati nei benzinai e nei lavoratori della vetroresina, che superano il 75° percentile del gruppo di popolazione generale sia per le concentrazioni di 8-oxoGuo e 8-oxodGuo. Per la 8-oxoGuo si è evidenziato un aumento dopo il turno di lavoro anche nei verniciatori. Nonostante una elevata variabilità sia intra che interindividuale, è possibile identificare situazioni che producono un aumento dello stress ossidativo confrontando le concentrazioni urinarie dei tre biomarcatori studiati in diversi gruppi di lavoratori con quelle della popolazione generale. I risultati suggeriscono che la 8-oxoGuo sia il biomarcatore più sensibile per valutare variazioni dello stress ossidativo prodotte da esposizioni ad agenti chimici. Questo stesso biomarcatore, misurato nei due soggetti partecipanti allo studio CARE, è stato associato alle proprietà ossidative del PM2.5 inalato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.