Obiettivo del saggio è offrire un contributo alla riflessione sulla scrittura come mezzo per conservare e per costruire esperienze. Scrivere ci aiuta a capire come pensiamo attraverso un processo di decostruzione e ricomposizione potenzialmente illimitato. L’uso scritto della lingua in quanto medium dotato di peculiari caratteristiche è importante anche perché favorisce la generazione di nuove idee e conoscenze. Attraverso la presa di distanza e il ripensamento di eventi e azioni trasformati in concrete parole, fissate su carta, la scrittura permette di esercitare una riflessione di secondo livello sull’azione educativa. In situazioni ad alto impatto emotivo, come quelle educative, inoltre, la scrittura offre significativi spazi di contenimento delle emozioni e di riflessione su di esse. Permettendo una rappresentazione simbolica dell’esperienza attraverso operazioni di natura sia emotiva sia cognitiva (Mortari 2003), scrivere consente la presa di distanza necessaria a una reale comprensione ed elaborazione di quanto si è vissuto (Sposetti 2011). Nelle professioni educative tale presa di distanza si traduce anche nella possibilità di contenere e di governare l’emotività, che spesso rischia di essere debordante, trasformandola in oggetto di elaborazione concettuale.
LE PAROLE TRA PASSATO E FUTURO. SCRIVERE PER CONSERVARE L’ESPERIENZA, SCRIVERE PER COSTRUIRE L’ESPERIENZA / Sposetti, Patrizia. - (2020), pp. 277-288. (Intervento presentato al convegno LINGUA E LETTERATURA ITALIANA NEL PRESENTE E NELLA STORIA tenutosi a Craiova (Romania)).
LE PAROLE TRA PASSATO E FUTURO. SCRIVERE PER CONSERVARE L’ESPERIENZA, SCRIVERE PER COSTRUIRE L’ESPERIENZA
Sposetti Patrizia
2020
Abstract
Obiettivo del saggio è offrire un contributo alla riflessione sulla scrittura come mezzo per conservare e per costruire esperienze. Scrivere ci aiuta a capire come pensiamo attraverso un processo di decostruzione e ricomposizione potenzialmente illimitato. L’uso scritto della lingua in quanto medium dotato di peculiari caratteristiche è importante anche perché favorisce la generazione di nuove idee e conoscenze. Attraverso la presa di distanza e il ripensamento di eventi e azioni trasformati in concrete parole, fissate su carta, la scrittura permette di esercitare una riflessione di secondo livello sull’azione educativa. In situazioni ad alto impatto emotivo, come quelle educative, inoltre, la scrittura offre significativi spazi di contenimento delle emozioni e di riflessione su di esse. Permettendo una rappresentazione simbolica dell’esperienza attraverso operazioni di natura sia emotiva sia cognitiva (Mortari 2003), scrivere consente la presa di distanza necessaria a una reale comprensione ed elaborazione di quanto si è vissuto (Sposetti 2011). Nelle professioni educative tale presa di distanza si traduce anche nella possibilità di contenere e di governare l’emotività, che spesso rischia di essere debordante, trasformandola in oggetto di elaborazione concettuale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.