Il presente articolo presenta una riflessione sullo stato dell'arte della letteratura italiana postcoloniale italiana attraverso una metodologia intersezionale e un'analisi delle tematiche che caratterizzano questa letteratura e dei principi di inclusione ed esclusione che nel tempo sono stati e sono tuttora operanti per tenere questi autori e autrici ai margini del panorama culturale e letterario italiano. Nel 2020 ricorre il trentesimo anniversario dalla nascita della letteratura della migrazione e postcoloniale in Italia, che convenzionalmente si fa risalire al 1990 quando tre autobiografie collaborative, scritte per la prima volta da migranti, fecero la loro comparsa nel contesto letterario e culturale italiano. Se consideriamo le tre decadi che ci separano dalla pubblicazione di questi volumi, possiamo affermare con certezza che i soggetti culturali del titolo così “nuovi”, in fondo, non sono. Il mio uso di tale aggettivo è dunque polemico e critico nei confronti della società, della cultura e della politica italiane, che, nel tempo, hanno creato e mantenuto in essere meccanismi di esclusione di soggetti migranti e di seconda generazione – questi ultimi (nati,) cresciuti e scolarizzati in Italia – negando loro un pieno accesso alla cittadinanza politica e culturale e facendoli spesso sentire come degli space invaders perché non conformi alla «norma somatica» e culturale italiana, immaginata in certo modo omogenea. Questo trentennale anniversario impone una riflessione sui profondi cambiamenti sociali e culturali che hanno caratterizzato l’Italia e sul contributo che la letteratura italiana postcoloniale ha dato e continua a dare al contesto culturale italiano più ampio. Negli anni, infatti, studiosi e studiose hanno prodotto molti importanti interventi critici sulla nascita e la diffusione di questa letteratura – a partire dai settori della comparatistica e dell’anglistica/americanistica – e tuttavia la letteratura postcoloniale in Italia continua a occupare una posizione piuttosto marginale (specialmente nel contesto accademico) e i testi prodotti in questo ambito, al di là di quelli scritti da nomi molto noti, continuano ad avere fortuna limitata.

“Nuovi” soggetti culturali ed estetiche transnazionali nell'Italia contemporanea / Romeo, Caterina. - (2020), pp. 83-101. (Intervento presentato al convegno Scritture del dispatrio. XX Convegno Internazionale della MOD 14-16 giugno 2018 tenutosi a Potenza, University of Potenza).

“Nuovi” soggetti culturali ed estetiche transnazionali nell'Italia contemporanea

Romeo, Caterina
2020

Abstract

Il presente articolo presenta una riflessione sullo stato dell'arte della letteratura italiana postcoloniale italiana attraverso una metodologia intersezionale e un'analisi delle tematiche che caratterizzano questa letteratura e dei principi di inclusione ed esclusione che nel tempo sono stati e sono tuttora operanti per tenere questi autori e autrici ai margini del panorama culturale e letterario italiano. Nel 2020 ricorre il trentesimo anniversario dalla nascita della letteratura della migrazione e postcoloniale in Italia, che convenzionalmente si fa risalire al 1990 quando tre autobiografie collaborative, scritte per la prima volta da migranti, fecero la loro comparsa nel contesto letterario e culturale italiano. Se consideriamo le tre decadi che ci separano dalla pubblicazione di questi volumi, possiamo affermare con certezza che i soggetti culturali del titolo così “nuovi”, in fondo, non sono. Il mio uso di tale aggettivo è dunque polemico e critico nei confronti della società, della cultura e della politica italiane, che, nel tempo, hanno creato e mantenuto in essere meccanismi di esclusione di soggetti migranti e di seconda generazione – questi ultimi (nati,) cresciuti e scolarizzati in Italia – negando loro un pieno accesso alla cittadinanza politica e culturale e facendoli spesso sentire come degli space invaders perché non conformi alla «norma somatica» e culturale italiana, immaginata in certo modo omogenea. Questo trentennale anniversario impone una riflessione sui profondi cambiamenti sociali e culturali che hanno caratterizzato l’Italia e sul contributo che la letteratura italiana postcoloniale ha dato e continua a dare al contesto culturale italiano più ampio. Negli anni, infatti, studiosi e studiose hanno prodotto molti importanti interventi critici sulla nascita e la diffusione di questa letteratura – a partire dai settori della comparatistica e dell’anglistica/americanistica – e tuttavia la letteratura postcoloniale in Italia continua a occupare una posizione piuttosto marginale (specialmente nel contesto accademico) e i testi prodotti in questo ambito, al di là di quelli scritti da nomi molto noti, continuano ad avere fortuna limitata.
2020
Scritture del dispatrio. XX Convegno Internazionale della MOD 14-16 giugno 2018
letteratura italiana; postcoloniale; inclusione ed esclusione; postnazionale; transnazionale; migrazioni; colore, razza; genere; intersezionalità.
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
“Nuovi” soggetti culturali ed estetiche transnazionali nell'Italia contemporanea / Romeo, Caterina. - (2020), pp. 83-101. (Intervento presentato al convegno Scritture del dispatrio. XX Convegno Internazionale della MOD 14-16 giugno 2018 tenutosi a Potenza, University of Potenza).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1486921
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