Negli ultimi anni, le analisi sul flusso migratorio verso l’Italia mostrano che si è avuto un rilevante incremento di minori stranieri non accompagnati in ingresso. Secondo le rilevazioni effettuate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la quantità di minori presenti e censiti sul territorio nazionale ha avuto una rapida e vistosa crescita dal 2013 in poi, arrivando ad un picco numerico di 17.373 minori a fine 2016. Ad oggi, in conseguenza del calo complessivo degli ingressi, anche il numero di minori entranti è diminuito, pur restando in proporzione una percentuale costante rispetto al totale. Le caratteristiche dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) presenti in Italia presentano elementi di peculiarità: in primo luogo, per un fattore preponderante relativo all’età dei minori in questioni, i quali per la maggioranza sono di età fra i 16 ed i 17 anni, quindi prossimi alla maggiore età; in secondo luogo, per la differente ripartizione di nazionalità fra i minori, che determina una fortedifferenziazione sia nei percorsi di arrivo sia nelle aspettative una volta accolti. I Minori stranieri non accompagnati, presenti in Italia, provengono infatti da differenti aree del mondo e questo comporta enormi differenze rispetto alla loro identità e vulnerabilità, riflettendosi nella differente visione che essi stessi hanno rispetto al loro futuro. Le nazionalità più frequenti sono quella albanese, egiziana, siriana, pakistana, bangladese, etiope, somala, sudanese, ghanese, nigeriana. La differente nazionalità si riconduce all’identità del minore stesso, essendo quindi elemento fondamentale da tenere in considerazione da parte del sistema di accoglienza italiana che ha come fine ultimo il superiore interesse del minore. L’approccio di un’accoglienza calibrata sulla misura individuale del minore, basata quindi sull’ascolto e sulla comprensione delle sue esigenze e volontà – secondo quanto disposto dalla Convenzione di New York sull’Infanzia del 1989 – impone di considerare quel minore nel suo specifico essere come persona in evoluzione da sostenere e supportare. A tal fine è fondamentale identificare chi sia un minore straniero non accompagnato: poter definire in astratto chi sia il soggetto MSNA in quanto tale, permette di comprendere attualmente il minore caso per caso, specificando la sua peculiarità. La definizione di MSNA è quindi una logica conseguenza della condizione di “doppia vulnerabilità” che caratterizza il soggetto in questione: la condizione vulnerabile conseguente al suo essere minore non accompagnato è assorbente rispetto a quella di straniero e pertanto accomuna, fra le differenze culturali e personali, i minori stessi. Difatti, la vulnerabilità è una condizione afferente al soggetto che lo pone in uno stato di maggior rischio o pericolo, ricollegata alla sua natura stessa. Il pericolo è concreto perché il soggetto è già posto nella situazione di subire una lesione e l’ordinamento riconosce il dovere di proteggerlo. In questa tutela diffusa e omogeneizzante della categoria MSNA, risulta interessante far emergere le sfumature, la molteplicità ed anche le difficoltà nel definire chi sia un minore straniero non accompagnato.
La definizione di Minore Straniero Non Accompagnato: il chi, quesito apriori per un’effettiva tutela / Lunardini, Marianna. - (2020).
La definizione di Minore Straniero Non Accompagnato: il chi, quesito apriori per un’effettiva tutela
Lunardini, Marianna
Primo
2020
Abstract
Negli ultimi anni, le analisi sul flusso migratorio verso l’Italia mostrano che si è avuto un rilevante incremento di minori stranieri non accompagnati in ingresso. Secondo le rilevazioni effettuate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la quantità di minori presenti e censiti sul territorio nazionale ha avuto una rapida e vistosa crescita dal 2013 in poi, arrivando ad un picco numerico di 17.373 minori a fine 2016. Ad oggi, in conseguenza del calo complessivo degli ingressi, anche il numero di minori entranti è diminuito, pur restando in proporzione una percentuale costante rispetto al totale. Le caratteristiche dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) presenti in Italia presentano elementi di peculiarità: in primo luogo, per un fattore preponderante relativo all’età dei minori in questioni, i quali per la maggioranza sono di età fra i 16 ed i 17 anni, quindi prossimi alla maggiore età; in secondo luogo, per la differente ripartizione di nazionalità fra i minori, che determina una fortedifferenziazione sia nei percorsi di arrivo sia nelle aspettative una volta accolti. I Minori stranieri non accompagnati, presenti in Italia, provengono infatti da differenti aree del mondo e questo comporta enormi differenze rispetto alla loro identità e vulnerabilità, riflettendosi nella differente visione che essi stessi hanno rispetto al loro futuro. Le nazionalità più frequenti sono quella albanese, egiziana, siriana, pakistana, bangladese, etiope, somala, sudanese, ghanese, nigeriana. La differente nazionalità si riconduce all’identità del minore stesso, essendo quindi elemento fondamentale da tenere in considerazione da parte del sistema di accoglienza italiana che ha come fine ultimo il superiore interesse del minore. L’approccio di un’accoglienza calibrata sulla misura individuale del minore, basata quindi sull’ascolto e sulla comprensione delle sue esigenze e volontà – secondo quanto disposto dalla Convenzione di New York sull’Infanzia del 1989 – impone di considerare quel minore nel suo specifico essere come persona in evoluzione da sostenere e supportare. A tal fine è fondamentale identificare chi sia un minore straniero non accompagnato: poter definire in astratto chi sia il soggetto MSNA in quanto tale, permette di comprendere attualmente il minore caso per caso, specificando la sua peculiarità. La definizione di MSNA è quindi una logica conseguenza della condizione di “doppia vulnerabilità” che caratterizza il soggetto in questione: la condizione vulnerabile conseguente al suo essere minore non accompagnato è assorbente rispetto a quella di straniero e pertanto accomuna, fra le differenze culturali e personali, i minori stessi. Difatti, la vulnerabilità è una condizione afferente al soggetto che lo pone in uno stato di maggior rischio o pericolo, ricollegata alla sua natura stessa. Il pericolo è concreto perché il soggetto è già posto nella situazione di subire una lesione e l’ordinamento riconosce il dovere di proteggerlo. In questa tutela diffusa e omogeneizzante della categoria MSNA, risulta interessante far emergere le sfumature, la molteplicità ed anche le difficoltà nel definire chi sia un minore straniero non accompagnato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.