Background L'obesità ha un ruolo fisiopatologico rilevante per i problemi di salute che si presentano a seguito dell' interazione complessa di fattori genetici, nutrizionali e metabolici. Dal punto di vista scientifico, in Italia le prime Sperimentazioni del trattamento dietetico chetogenico risalgono al 1996 (Az. Osp. Moscati di Avellino), a partire dagli studi di Blackburn GL degli anni 70(14,15). Nel corso degli anni le peculiarità della metodologia sono state analizzate, finalizzandole in uno studio pilota come preparazione del paziente candidato a Chirurgia Bariatrica. Tale metodica è stata analizzata paragonandola ad una dieta ipocalorica, con l' intento di confermarne l' efficacia nel rapido calo ponderale e, soprattutto, nell' approccio al Paziente candidato a Chirurgia, la risposta del tessuto adiposo viscerale e degli organi interni quali milza e fegato. Sono stati inoltre valutati parametri ematobiochimici, la cui riduzione predispone il Paziente ad un migliore outcome in vista dell' intervento chirurgico. A corollario di tale Studio Clinico, sono stati citati tre ulteriori e successivi Studi clinici(19,20,21), i quali hanno confermato l' efficacia della dieta proteica chetogenica nel confronto con l' ipocalorica, analizzando la sua efficacia e sicurezza a priori, non limitandosi al suo utilizzo propedeutico alla Chirurgia Bariatrica, così da rendere tale trattamento dietetico ancor più standardizzato e validato scientificamente per l' intento proposto. Materiali e metodi Sono stati analizzati 56 Pazienti candidati a Chirurgia Bariatrica, la metà dei quali trattati con dieta proteico-aminoacidica chetogenica, metà con dieta ipocalorica bilanciata. Criterio di inclusione: BMI> 50 kg/m2 o altri parametri di alto rischio operatorio. Adesione volontaria al protocollo. Risultati Rispetto allo scopo iniziale dello studio, ossia valutare l’impiego in termini di maggiore efficacia ed efficienza, del trattamento dietetico proteico-aminoacidico rispetto ad alcuni parametri presi in considerazione, è possibile affermare che nel complesso i pazienti trattati hanno avuto un outcome migliore rispetto al controllo. I parametri ecografici, clinici ed ematobiochimici sono variati nel campione che ha sostenuto il trattamento dietetico proteico- aminoacidico in modo assai più rilevante rispetto al controllo. Parallelamente, negli studi esposti a corollario dello Studio clinico iniziale, il trattamento chetogenico ha mostrato efficacia e sicurezza paragonabile ad una dieta ipocalorica, fatto questo che lo propone con più consapevolezza come idoneo alla preparazione del paziente grande obeso alla Chirurgia bariatrica. Conclusioni A fronte di risultati soddisfacenti nei Pazienti candidati a Chirurgia Bariatrica, lo scetticismo della Comunità Scientifica verso un trattamento dietetico ritenuto molto “aggressivo” e non privo di controindicazioni ed effetti collaterali(16), può essere ragionevolmente mitigato dagli Studi Clinici che sono seguiti a quello oggetto di questa Tesi, che sono stati dovutamente citati, rendendo questo protocollo dietetico ancor più conosciuto anche nelle dinamiche biochimiche che presuppone, ottenute in condizioni di efficacia e sicurezza, così da proporlo con meno remore per lo scopo dello studio Clinico iniziale. A livello più strettamente chirurgico, le modificazioni rese evidenti dalla ecografia e che presentano indubbi vantaggi al tavolo operatorio, dovranno essere statisticamente quantificate, rendendole quanto più possibile oggettive e indipendenti dalle variabili dell' atto chirurgico stesso, così da validare ancor meglio tale approccio dietoterapico preoperatorio.

Trattamento preoperatorio dei Pazienti obesi candidati a chirurgia bariatrica: dieta chetogenica vs dieta ipocalorica / Marchetti, Massimiliano. - (2020 Feb 13).

Trattamento preoperatorio dei Pazienti obesi candidati a chirurgia bariatrica: dieta chetogenica vs dieta ipocalorica

MARCHETTI, MASSIMILIANO
13/02/2020

Abstract

Background L'obesità ha un ruolo fisiopatologico rilevante per i problemi di salute che si presentano a seguito dell' interazione complessa di fattori genetici, nutrizionali e metabolici. Dal punto di vista scientifico, in Italia le prime Sperimentazioni del trattamento dietetico chetogenico risalgono al 1996 (Az. Osp. Moscati di Avellino), a partire dagli studi di Blackburn GL degli anni 70(14,15). Nel corso degli anni le peculiarità della metodologia sono state analizzate, finalizzandole in uno studio pilota come preparazione del paziente candidato a Chirurgia Bariatrica. Tale metodica è stata analizzata paragonandola ad una dieta ipocalorica, con l' intento di confermarne l' efficacia nel rapido calo ponderale e, soprattutto, nell' approccio al Paziente candidato a Chirurgia, la risposta del tessuto adiposo viscerale e degli organi interni quali milza e fegato. Sono stati inoltre valutati parametri ematobiochimici, la cui riduzione predispone il Paziente ad un migliore outcome in vista dell' intervento chirurgico. A corollario di tale Studio Clinico, sono stati citati tre ulteriori e successivi Studi clinici(19,20,21), i quali hanno confermato l' efficacia della dieta proteica chetogenica nel confronto con l' ipocalorica, analizzando la sua efficacia e sicurezza a priori, non limitandosi al suo utilizzo propedeutico alla Chirurgia Bariatrica, così da rendere tale trattamento dietetico ancor più standardizzato e validato scientificamente per l' intento proposto. Materiali e metodi Sono stati analizzati 56 Pazienti candidati a Chirurgia Bariatrica, la metà dei quali trattati con dieta proteico-aminoacidica chetogenica, metà con dieta ipocalorica bilanciata. Criterio di inclusione: BMI> 50 kg/m2 o altri parametri di alto rischio operatorio. Adesione volontaria al protocollo. Risultati Rispetto allo scopo iniziale dello studio, ossia valutare l’impiego in termini di maggiore efficacia ed efficienza, del trattamento dietetico proteico-aminoacidico rispetto ad alcuni parametri presi in considerazione, è possibile affermare che nel complesso i pazienti trattati hanno avuto un outcome migliore rispetto al controllo. I parametri ecografici, clinici ed ematobiochimici sono variati nel campione che ha sostenuto il trattamento dietetico proteico- aminoacidico in modo assai più rilevante rispetto al controllo. Parallelamente, negli studi esposti a corollario dello Studio clinico iniziale, il trattamento chetogenico ha mostrato efficacia e sicurezza paragonabile ad una dieta ipocalorica, fatto questo che lo propone con più consapevolezza come idoneo alla preparazione del paziente grande obeso alla Chirurgia bariatrica. Conclusioni A fronte di risultati soddisfacenti nei Pazienti candidati a Chirurgia Bariatrica, lo scetticismo della Comunità Scientifica verso un trattamento dietetico ritenuto molto “aggressivo” e non privo di controindicazioni ed effetti collaterali(16), può essere ragionevolmente mitigato dagli Studi Clinici che sono seguiti a quello oggetto di questa Tesi, che sono stati dovutamente citati, rendendo questo protocollo dietetico ancor più conosciuto anche nelle dinamiche biochimiche che presuppone, ottenute in condizioni di efficacia e sicurezza, così da proporlo con meno remore per lo scopo dello studio Clinico iniziale. A livello più strettamente chirurgico, le modificazioni rese evidenti dalla ecografia e che presentano indubbi vantaggi al tavolo operatorio, dovranno essere statisticamente quantificate, rendendole quanto più possibile oggettive e indipendenti dalle variabili dell' atto chirurgico stesso, così da validare ancor meglio tale approccio dietoterapico preoperatorio.
13-feb-2020
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1486115
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