Sulla scorta degli studi di U. Nicola-K. Podoll (2003) e di C. A. Landini (2009), il contributo fornisce una lettura in chiave neuroestetica della produzione scrittoria e artistica del conte Luigi Filippo Tibertelli, in arte Filippo de Pisis. Partendo della genesi della Metafisica, Avanguardia storica a cavallo tra innovazione e rappel à l’ordre di cui de Pisis risulta essere uno dei padri fondatori, esso propone un’immagine alternativa del Movimento. Formatasi all'interno di un ospedale psichiatrico, Villa del Seminario a Ferrara, grazie al fortuito e fatale incontro durante gli anni della Grande Guerra di Filippo de Pisis con i fratelli de Chirico (Giorgio e Andrea, il secondo meglio conosciuto come Alberto Savinio) e Carlo Carrà, la Metafisica viene considerata un’«arte malata» -come solevano chiamarla i suoi adepti-, in quanto espressione scritta e iconografica di alcuni disturbi di tipo nevrotico che i sodali condividevano (frequentemente, difatti, gli artisti fanno riferimento nei loro scritti a patologie nervose di cui soffrono, dispensano rimedi per ovviare al “nervoso” o elencano medicinali da assumere). La Metafisica risulta essere allora l’espressione artistica e letteraria di un disagio generale di questi pittori-scrittori rispetto ai difficili tempi che si trovano a vivere. Con l’ausilio degli strumenti forniti dalla psicologia dell’arte, si è allargata dunque l’indagine avviata dagli studi succitati ad altri protagonisti dell’Avanguardia, specificamente Filippo de Pisis, ponendo attenzione al contesto storico e culturale in cui la Metafisica si sviluppa, per arrivare a dimostrare come l’Avanguardia non sia solamente un «affare di famiglia» dei de Chirico, ma espressione di un fenomeno nevrotico collettivo e sociale.
Metafisica «arte malata»: opere e scritti di Filippo de Pisis riletti in chiave neuroestetica / Carcione, Miriam. - In: LA CLINICA TERAPEUTICA. - ISSN 1972-6007. - 171:Suppl. 1 (3)(2020), pp. 143-150. (Intervento presentato al convegno Psicologia, Arte, Letteratura. Antiche e Nuove Tendenze tenutosi a Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale - UNICAS).
Metafisica «arte malata»: opere e scritti di Filippo de Pisis riletti in chiave neuroestetica
Miriam Carcione
2020
Abstract
Sulla scorta degli studi di U. Nicola-K. Podoll (2003) e di C. A. Landini (2009), il contributo fornisce una lettura in chiave neuroestetica della produzione scrittoria e artistica del conte Luigi Filippo Tibertelli, in arte Filippo de Pisis. Partendo della genesi della Metafisica, Avanguardia storica a cavallo tra innovazione e rappel à l’ordre di cui de Pisis risulta essere uno dei padri fondatori, esso propone un’immagine alternativa del Movimento. Formatasi all'interno di un ospedale psichiatrico, Villa del Seminario a Ferrara, grazie al fortuito e fatale incontro durante gli anni della Grande Guerra di Filippo de Pisis con i fratelli de Chirico (Giorgio e Andrea, il secondo meglio conosciuto come Alberto Savinio) e Carlo Carrà, la Metafisica viene considerata un’«arte malata» -come solevano chiamarla i suoi adepti-, in quanto espressione scritta e iconografica di alcuni disturbi di tipo nevrotico che i sodali condividevano (frequentemente, difatti, gli artisti fanno riferimento nei loro scritti a patologie nervose di cui soffrono, dispensano rimedi per ovviare al “nervoso” o elencano medicinali da assumere). La Metafisica risulta essere allora l’espressione artistica e letteraria di un disagio generale di questi pittori-scrittori rispetto ai difficili tempi che si trovano a vivere. Con l’ausilio degli strumenti forniti dalla psicologia dell’arte, si è allargata dunque l’indagine avviata dagli studi succitati ad altri protagonisti dell’Avanguardia, specificamente Filippo de Pisis, ponendo attenzione al contesto storico e culturale in cui la Metafisica si sviluppa, per arrivare a dimostrare come l’Avanguardia non sia solamente un «affare di famiglia» dei de Chirico, ma espressione di un fenomeno nevrotico collettivo e sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.