La sostenibilità in architettura è una materia complessa che, nel caso dei materiali naturali, diventa particolarmente insidiosa a causa dell’ambivalente caratteristica di questi ultimi: naturali per genesi, estratti a danno dell’ambiente e lavorati artificialmente per poi tornare a integrarsi nell’ambiente stesso a fine vita. Ulteriore complicazione si riscontra quando, dal progetto del nuovo, si passa allo studio del patrimonio esistente: in tal caso, pur essendo compiuto e ormai definito quasi tutto il ciclo di vita del manufatto, restano ulteriori spazi progettuali e tecnici che richiedono, tuttavia, un approccio differente al concetto di sostenibilità. L’articolo descrive una proposta metodologica che si basa sulla conoscenza del manufatto in tutti i suoi aspetti – materici, ambientali e costruttivi – e che trova nel materiale lapideo significative specificità dovute alle caratteristiche di tale materiale. La Casa delle Armi di Luigi Moretti, che presenta un involucro in marmo di Carrara di grande importanza nell’ambito dell’architettura del novecento, costituisce un caso di studio ideale ed è attualmente oggetto di una specifica attività di ricerca del gruppo degli Autori, che svolgono tale attività in collaborazione tra il DICEA di Roma Sapienza e la società Sport e Salute, ex CONI Servizi, che ha in gestione l’edificio. Gli studi in corso comprendono ricerche di archivio ma anche indagini nel comparto produttivo di provenienza del materiale e rilievi sperimentali eseguiti in situ. Alcuni dei metodi utilizzati, quali lo studio termografico e microscopico, non risultano allo stato attuale avere riscontri confrontabili nella letteratura scientifica relativa a questo tipo di opere e, coordinati con le indagini storiche, costituiscono una proposta metodologica originale che si ritiene di proporre anche per altri manufatti dello stesso periodo, spesso dotati di caratteristiche e problematiche analoghe a quelle dell’opera in esame.
La conoscenza del materiale e dell’opera per una gestione e un recupero sostenibile dei manufatti lapidei: metodo e applicazione sull’involucro di marmo della Casa delle Armi di Luigi Moretti / Ferrero, Marco; Arena, Gabriella; Navarro Navarro, Josè; Rosso, Federica; Vannucchi, Nicola. - (2020). (Intervento presentato al convegno Colloqui.AT.e 2020 New Horizons for Sustainable Architecture. Nuovi orizzonti per l’architettura sostenibile tenutosi a Catania, Italia).
La conoscenza del materiale e dell’opera per una gestione e un recupero sostenibile dei manufatti lapidei: metodo e applicazione sull’involucro di marmo della Casa delle Armi di Luigi Moretti
Ferrero Marco
;Arena Gabriella;Rosso Federica;Vannucchi Nicola
2020
Abstract
La sostenibilità in architettura è una materia complessa che, nel caso dei materiali naturali, diventa particolarmente insidiosa a causa dell’ambivalente caratteristica di questi ultimi: naturali per genesi, estratti a danno dell’ambiente e lavorati artificialmente per poi tornare a integrarsi nell’ambiente stesso a fine vita. Ulteriore complicazione si riscontra quando, dal progetto del nuovo, si passa allo studio del patrimonio esistente: in tal caso, pur essendo compiuto e ormai definito quasi tutto il ciclo di vita del manufatto, restano ulteriori spazi progettuali e tecnici che richiedono, tuttavia, un approccio differente al concetto di sostenibilità. L’articolo descrive una proposta metodologica che si basa sulla conoscenza del manufatto in tutti i suoi aspetti – materici, ambientali e costruttivi – e che trova nel materiale lapideo significative specificità dovute alle caratteristiche di tale materiale. La Casa delle Armi di Luigi Moretti, che presenta un involucro in marmo di Carrara di grande importanza nell’ambito dell’architettura del novecento, costituisce un caso di studio ideale ed è attualmente oggetto di una specifica attività di ricerca del gruppo degli Autori, che svolgono tale attività in collaborazione tra il DICEA di Roma Sapienza e la società Sport e Salute, ex CONI Servizi, che ha in gestione l’edificio. Gli studi in corso comprendono ricerche di archivio ma anche indagini nel comparto produttivo di provenienza del materiale e rilievi sperimentali eseguiti in situ. Alcuni dei metodi utilizzati, quali lo studio termografico e microscopico, non risultano allo stato attuale avere riscontri confrontabili nella letteratura scientifica relativa a questo tipo di opere e, coordinati con le indagini storiche, costituiscono una proposta metodologica originale che si ritiene di proporre anche per altri manufatti dello stesso periodo, spesso dotati di caratteristiche e problematiche analoghe a quelle dell’opera in esame.File | Dimensione | Formato | |
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