Il contributo si concentra sull’osservazione dei paradeigmata mitici presenti nell’agone delle Nuvole. Nel suo intervento, il Discorso Peggiore fonda la sua argomentazione proprio sull’esemplarità mitica e, tuttavia, è facile osservare come i racconti mitici risultino manipolati dal punto di vista della realizzazione narrativa, delle finalità e dei contesti di applicazione. L’ipotesi è che la distanza che così viene a crearsi tra la formulazione paradigmatica del mito proposta nell’agone e le versioni preesistenti dello stesso fosse avvertita, in modo più o meno consapevole, dal pubblico del dramma. Attraverso l’individuazione di questa distanza gli spettatori recepivano il messaggio del commediografo riguardo alla pericolosità dell’insegnamento sofistico. In tal modo, il messaggio era veicolato anche verso quella fascia di pubblico che non aveva gli strumenti culturali per apprezzare e comprendere appieno le sottili astuzie di natura logica e linguistica messe in atto dal Discorso Peggiore, ma che attraverso la memoria letteraria e drammatica aveva familiarità con i possibili usi dei paradeigmata mitici.
I paradigmi mitici nell'agone delle Nuvole di Aristofane. Tra distorsioni retoriche e percezione del pubblico / Panebianco, MARIA ELENA. - In: RHESIS. - ISSN 2037-4569. - 1:11(2020), pp. 85-94. (Intervento presentato al convegno Manipolazione e percezione. Forme e modi di comunicazione persuasiva nel mondo antico tenutosi a Cagliari, Italy).
I paradigmi mitici nell'agone delle Nuvole di Aristofane. Tra distorsioni retoriche e percezione del pubblico
Maria Elena Panebianco
2020
Abstract
Il contributo si concentra sull’osservazione dei paradeigmata mitici presenti nell’agone delle Nuvole. Nel suo intervento, il Discorso Peggiore fonda la sua argomentazione proprio sull’esemplarità mitica e, tuttavia, è facile osservare come i racconti mitici risultino manipolati dal punto di vista della realizzazione narrativa, delle finalità e dei contesti di applicazione. L’ipotesi è che la distanza che così viene a crearsi tra la formulazione paradigmatica del mito proposta nell’agone e le versioni preesistenti dello stesso fosse avvertita, in modo più o meno consapevole, dal pubblico del dramma. Attraverso l’individuazione di questa distanza gli spettatori recepivano il messaggio del commediografo riguardo alla pericolosità dell’insegnamento sofistico. In tal modo, il messaggio era veicolato anche verso quella fascia di pubblico che non aveva gli strumenti culturali per apprezzare e comprendere appieno le sottili astuzie di natura logica e linguistica messe in atto dal Discorso Peggiore, ma che attraverso la memoria letteraria e drammatica aveva familiarità con i possibili usi dei paradeigmata mitici.File | Dimensione | Formato | |
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