Questo articolo intende offrire un ritratto di Emilio Garroni (Roma 1925-2005), filosofo italiano tra i più significativi del secondo dopoguerra. La sua rilevanza filosofica emerge però da un’attività artistica e culturale molto complessa e anche eterogenea, il cui denominatore comune, tuttavia, è una passione costante per il compito, intellettuale ed etico, di capire: capire la nostra esperienza, come funziona il linguaggio, cosa si prova ad essere un homo sapiens, cosa significa capire e fare filosofia. La sua riflessione filosofica ruota intorno a una concezione dell’estetica intesa come “filosofia non speciale” – cioè come filosofia tout court, incentrata sulle condizioni di senso dell’esperienza – e non come “filosofia dell’arte”. Al centro del suo pensiero più maturo c’è un ripensamento dello schematismo kantiano: di qui, un’ampia riflessione sulla percezione e l’immaginazione, sul rapporto tradeterminato e indeterminato (nell’esperienza e nel linguaggio), sullo statuto della filosofia e dell’arte.
Il senso dell’esperienza: Emilio Garroni e l’estetica come filosofia non speciale / Velotti, Stefano. - In: SYZETESIS. - ISSN 1974-5044. - Anno VII Nuova serie(2020), pp. 267-288.
Il senso dell’esperienza: Emilio Garroni e l’estetica come filosofia non speciale
Stefano Velotti
2020
Abstract
Questo articolo intende offrire un ritratto di Emilio Garroni (Roma 1925-2005), filosofo italiano tra i più significativi del secondo dopoguerra. La sua rilevanza filosofica emerge però da un’attività artistica e culturale molto complessa e anche eterogenea, il cui denominatore comune, tuttavia, è una passione costante per il compito, intellettuale ed etico, di capire: capire la nostra esperienza, come funziona il linguaggio, cosa si prova ad essere un homo sapiens, cosa significa capire e fare filosofia. La sua riflessione filosofica ruota intorno a una concezione dell’estetica intesa come “filosofia non speciale” – cioè come filosofia tout court, incentrata sulle condizioni di senso dell’esperienza – e non come “filosofia dell’arte”. Al centro del suo pensiero più maturo c’è un ripensamento dello schematismo kantiano: di qui, un’ampia riflessione sulla percezione e l’immaginazione, sul rapporto tradeterminato e indeterminato (nell’esperienza e nel linguaggio), sullo statuto della filosofia e dell’arte.File | Dimensione | Formato | |
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