La catabasi di Sofonisba

In ‘Afr.’, vi 1-80, Sophonisba descends to Hades and the judges Minos, Rhadamanthus, and Aeacus consign her among those who committed suicide for love. This article explores the differences between the representation of Hades in the ‘Aeneid’ and in Petrarch’s reworking; it also points out that Petrarch, in his new version, knowingly increased the moral tension already present in the ‘Aeneid’ in accordance with Catholic doctrine concerning the afterlife. Finally, the essay identifies the true goal of Sophonisba’s story with the poet’s desire to arouse emotion (according to what Petrarch wrote in ‘Fam.’, xviii 7 3), and it illustrates how the achievement of this goal entails the disturbance of the coherent moral and theological structure upon which the episode of the catabasis is built.

In Afr., VI 1-80 Sofonisba scende agli Inferi ed è destinata dai giudici Minosse, Radamanto ed Eaco tra i suicidi per amore. L’articolo rende ragione delle divergenze tra la presentazione degli Inferi contenuta nell’Eneide e la rielaborazione petrarchesca degli stessi; mostra inoltre che il poeta di Valchiusa ha consapevolmente acuito rispetto alla fonte il senso di tensione morale in conformità con la dottrina cattolica concernente il mondo sotterraneo; ravvisa, in ultimo, il vero fine della vicenda lirica di Sofonisba nella volontà di suscitare commozione, secondo quanto scritto in Fam., XVIII 7 3, e illustra come il progressivo conseguimento di tale intento implichi lo sconvolgimento, in conclusione, della coerente impalcatura morale e teologica sulla quale si regge l’episodio della catabasi.