Pochi mesi dopo la sua scoperta nel gennaio del 1900, la chiesa di Santa Maria Antiqua divenne oggetto d'interesse primario per numerosi specialisti di archeologia e storia dell'arte. Gli straordinari affreschi ivi rinvenuti costituivano un'attestazione imprescindibile della cultura altomedievale a Roma, caratterizzata da un clima cosmopolita che si rifletteva inequivocabilmente nella sua produzione artistica. Nel dibattito emerso su questo tema, un contributo fondamentale fu offerto da Wladimir de Grüneisen (1868-post 1935), storico dell'arte russo per molti anni attivo nella capitale e autore della prima monografia in assoluto dedicata a Santa Maria Antiqua, pubblicata proprio a Roma nel 1911. Nel suo volume, de Grüneisen restituì un'originale ricostruzione dei contesti culturali che avevano fatto da sfondo alla concezione e all'esecuzione delle pitture murali, e che avevano assistito alla convergenza di influssi di provenienza diversa, dall'Egitto alla Persia, dall'Anatolia alla Grecia. Santa Maria Antiqua si trasformava così in un "témoin", un testimone d'eccezione di un momento irripetibile della storia artistica di Roma, che la pioneristica ricerca di de Grüneisen svelò compiutamente per la prima volta, e che sarebbe stato oggetto di una vastissima letteratura scientifica nei decenni successivi.

‘Ce monument est avant tout un témoin’: Wladimir de Grüneisen and the multicultural context of Santa Maria Antiqua / Gasbarri, Giovanni. - (2021), pp. 137-144. (Intervento presentato al convegno Santa Maria Antiqua: “The Sistine Chapel of the 8th Century” in Context tenutosi a Roma, British School at Rome).

‘Ce monument est avant tout un témoin’: Wladimir de Grüneisen and the multicultural context of Santa Maria Antiqua

GASBARRI, Giovanni
Primo
2021

Abstract

Pochi mesi dopo la sua scoperta nel gennaio del 1900, la chiesa di Santa Maria Antiqua divenne oggetto d'interesse primario per numerosi specialisti di archeologia e storia dell'arte. Gli straordinari affreschi ivi rinvenuti costituivano un'attestazione imprescindibile della cultura altomedievale a Roma, caratterizzata da un clima cosmopolita che si rifletteva inequivocabilmente nella sua produzione artistica. Nel dibattito emerso su questo tema, un contributo fondamentale fu offerto da Wladimir de Grüneisen (1868-post 1935), storico dell'arte russo per molti anni attivo nella capitale e autore della prima monografia in assoluto dedicata a Santa Maria Antiqua, pubblicata proprio a Roma nel 1911. Nel suo volume, de Grüneisen restituì un'originale ricostruzione dei contesti culturali che avevano fatto da sfondo alla concezione e all'esecuzione delle pitture murali, e che avevano assistito alla convergenza di influssi di provenienza diversa, dall'Egitto alla Persia, dall'Anatolia alla Grecia. Santa Maria Antiqua si trasformava così in un "témoin", un testimone d'eccezione di un momento irripetibile della storia artistica di Roma, che la pioneristica ricerca di de Grüneisen svelò compiutamente per la prima volta, e che sarebbe stato oggetto di una vastissima letteratura scientifica nei decenni successivi.
2021
Santa Maria Antiqua: “The Sistine Chapel of the 8th Century” in Context
Roma; Santa Maria Antiqua; archeologia cristiana; arte bizantina; arte medievale; alto medioevo; Rome; Christian archaeology; Byzantine art; medieval art; early middle ages
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
‘Ce monument est avant tout un témoin’: Wladimir de Grüneisen and the multicultural context of Santa Maria Antiqua / Gasbarri, Giovanni. - (2021), pp. 137-144. (Intervento presentato al convegno Santa Maria Antiqua: “The Sistine Chapel of the 8th Century” in Context tenutosi a Roma, British School at Rome).
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