Il Museo Civico Medievale di Bologna custodisce una piccola ma notevole raccolta di opere d’età medievale in avorio e osso, costituita da otto oggetti di varia tipologia: una valva di dittico ecclesiastico, una cassettina a rosette, e alcune placche appartenute in parte a cofanetti. Ad esse, va aggiunto un interessante rilievo in osso raffigurante un Cristo benedicente in trono, che fin dai primi anni del XX secolo è stato riconosciuto come non autentico. Il presente contributo, frutto di una ricerca condotta su documentazione d’archivio inedita o poco nota, vuole tentare di ripercorrere la storia della formazione e della musealizzazione della suddetta raccolta. Sebbene tali vicende si presentino piuttosto discontinue e difficilmente ricostruibili nella loro interezza, è comunque possibile rintracciare alcuni interessanti informazioni in merito alla conservazione e alla tesaurizzazione delle opere, alla luce del complesso panorama del collezionismo italiano di antichità medievali dei secoli XVIII e XIX. Emerge con particolare rilievo la figura del pittore Pelagio Palagi (1775-1860), precedente proprietario di gran parte degli oggetti eburnei più interessanti oggi a Bologna. Le numerose carte del cosiddetto archivio Palagi conservate presso le istituzioni locali hanno restituito una personalità di collezionista originale, sfaccettata e poliedrica: la fitta corrispondenza intrapresa con la famiglia di antiquari veneziani Sanquirico consente infatti di verificare l’attenzione con cui il Palagi s’interessò dell’acquisto di pezzi anche assai lontani dagli orizzonti estetici e culturali del tempo, com’è il caso dei suddetti avori. Una raccolta, questa, che si dimostra caratterizzata da una propria specifica anche se ancora nebulosa identità, sullo sfondo del panorama del collezionismo e della cultura artistica dell’Italia centro-settentrionale a cavallo tra ‘700 e ‘800.
Gli avori bizantini del Museo Civico Medievale di Bologna. Arte, collezionismo e imitazioni in stile / Gasbarri, Giovanni. - 2:(2013), pp. 903-914. (Intervento presentato al convegno Vie per Bisanzio. VII Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Studi Bizantini tenutosi a Venezia, Università Ca' Foscari).
Gli avori bizantini del Museo Civico Medievale di Bologna. Arte, collezionismo e imitazioni in stile
Gasbarri, Giovanni
2013
Abstract
Il Museo Civico Medievale di Bologna custodisce una piccola ma notevole raccolta di opere d’età medievale in avorio e osso, costituita da otto oggetti di varia tipologia: una valva di dittico ecclesiastico, una cassettina a rosette, e alcune placche appartenute in parte a cofanetti. Ad esse, va aggiunto un interessante rilievo in osso raffigurante un Cristo benedicente in trono, che fin dai primi anni del XX secolo è stato riconosciuto come non autentico. Il presente contributo, frutto di una ricerca condotta su documentazione d’archivio inedita o poco nota, vuole tentare di ripercorrere la storia della formazione e della musealizzazione della suddetta raccolta. Sebbene tali vicende si presentino piuttosto discontinue e difficilmente ricostruibili nella loro interezza, è comunque possibile rintracciare alcuni interessanti informazioni in merito alla conservazione e alla tesaurizzazione delle opere, alla luce del complesso panorama del collezionismo italiano di antichità medievali dei secoli XVIII e XIX. Emerge con particolare rilievo la figura del pittore Pelagio Palagi (1775-1860), precedente proprietario di gran parte degli oggetti eburnei più interessanti oggi a Bologna. Le numerose carte del cosiddetto archivio Palagi conservate presso le istituzioni locali hanno restituito una personalità di collezionista originale, sfaccettata e poliedrica: la fitta corrispondenza intrapresa con la famiglia di antiquari veneziani Sanquirico consente infatti di verificare l’attenzione con cui il Palagi s’interessò dell’acquisto di pezzi anche assai lontani dagli orizzonti estetici e culturali del tempo, com’è il caso dei suddetti avori. Una raccolta, questa, che si dimostra caratterizzata da una propria specifica anche se ancora nebulosa identità, sullo sfondo del panorama del collezionismo e della cultura artistica dell’Italia centro-settentrionale a cavallo tra ‘700 e ‘800.File | Dimensione | Formato | |
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