Nei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo, la diffusione delle nuove tecniche fotografiche entusiasmò molti storici dell’arte, tra i più interessati a sfruttare le possibilità di conoscenza e di studio offerte dai moderni sistemi di riproduzione oggettiva del vero. Nell’ambito delle ricerche sull’arte bizantina, che in quegli stessi anni stavano assumendo riconoscibilità e autonomia scientifica, il fenomeno dell’abbandono delle tecniche tradizionali d’incisione in favore della fotografia assunse caratteri assai peculiari: tale cambiamento coincideva infatti con la necessità crescente da parte degli studiosi di classificare e sistematizzare le nozioni sull’arte di Bisanzio, un terreno di ricerca ancora per gran parte inesplorato, e offuscato da decenni di costante sfavore critico. In un periodo ancora caratterizzato dall’uso massiccio di stampe calcografiche e litografiche, si poneva dunque il problema di tradurre nella maniera più fedele possibile le specificità tecniche e formali dell’arte bizantina. Gli esiti di tali trasposizioni furono assai eterogenei, influenzando in modo considerevole i metodi e, di conseguenza, i risultati delle ricerche: lo studio e la datazione delle opere erano infatti pesantemente condizionati da illustrazioni in cui le forme venivano edulcorate in termini classicheggianti, o, al contrario, “esasperate” per sottolinearne i caratteri astratti e bidimensionali considerati tipici di questa produzione. Attraverso l’analisi delle principali pubblicazioni edite tra ‘800 e ‘900, il contributo intende mettere in luce l’influenza che i differenti sistemi di riproduzione dell’immagine hanno avuto sulla storiografia artistica bizantina. Particolare attenzione è riservata al contesto italiano, a partire dalle grandi compilazioni ottocentesche come la Storia dell’Arte Cristiana di Raffaele Garrucci (1872-1881), fino alle ricerche dei primi vent’anni del secolo successivo.
Illustrare Bisanzio: la rappresentazione dell’arte bizantina tra ‘800 e ‘900 / Gasbarri, Giovanni. - 3:(2011), pp. 287-287. (Intervento presentato al convegno Byzantium without Borders - 22nd International Congress of Byzantine Studies tenutosi a Sofia; Bulgaria).
Illustrare Bisanzio: la rappresentazione dell’arte bizantina tra ‘800 e ‘900
Gasbarri, Giovanni
2011
Abstract
Nei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo, la diffusione delle nuove tecniche fotografiche entusiasmò molti storici dell’arte, tra i più interessati a sfruttare le possibilità di conoscenza e di studio offerte dai moderni sistemi di riproduzione oggettiva del vero. Nell’ambito delle ricerche sull’arte bizantina, che in quegli stessi anni stavano assumendo riconoscibilità e autonomia scientifica, il fenomeno dell’abbandono delle tecniche tradizionali d’incisione in favore della fotografia assunse caratteri assai peculiari: tale cambiamento coincideva infatti con la necessità crescente da parte degli studiosi di classificare e sistematizzare le nozioni sull’arte di Bisanzio, un terreno di ricerca ancora per gran parte inesplorato, e offuscato da decenni di costante sfavore critico. In un periodo ancora caratterizzato dall’uso massiccio di stampe calcografiche e litografiche, si poneva dunque il problema di tradurre nella maniera più fedele possibile le specificità tecniche e formali dell’arte bizantina. Gli esiti di tali trasposizioni furono assai eterogenei, influenzando in modo considerevole i metodi e, di conseguenza, i risultati delle ricerche: lo studio e la datazione delle opere erano infatti pesantemente condizionati da illustrazioni in cui le forme venivano edulcorate in termini classicheggianti, o, al contrario, “esasperate” per sottolinearne i caratteri astratti e bidimensionali considerati tipici di questa produzione. Attraverso l’analisi delle principali pubblicazioni edite tra ‘800 e ‘900, il contributo intende mettere in luce l’influenza che i differenti sistemi di riproduzione dell’immagine hanno avuto sulla storiografia artistica bizantina. Particolare attenzione è riservata al contesto italiano, a partire dalle grandi compilazioni ottocentesche come la Storia dell’Arte Cristiana di Raffaele Garrucci (1872-1881), fino alle ricerche dei primi vent’anni del secolo successivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.