Ripercorrendo i 150 anni di storia dell’Azione cattolica italiana, il saggio propone un itinerario attraverso i simboli identitari dell’associazione, tra distintivi, gagliardetti, vessilli, labari, bandiere e tessere, espressione di una storia culturale che li colloca al centro di un’attenzione storica e sociale. Attraverso uno studio delle fonti archivistiche e a stampa dell’associazione, il saggio racconta le discussioni e le riflessioni alla base di ogni singola scelta relativa a questi segni distintivi, le proposte grafiche con l’elaborazione di numerosi bozzetti, gli sforzi per la loro diffusione e ostentazione, e attraverso questi il valore dell’appartenenza che tali simboli rappresentavano. Non a caso, il rapporto con il fascismo divenne problematico anche nell’utilizzo dei segni esteriori: durante le violenze del 1931, lo strappo dei distintivi ai militanti e il sequestro delle bandiere divennero pratica quotidiana. Figure come Gino Bartali e il presidente Oscar Luigi Scalfaro indossarono per tutta la loro vita il distintivo dell’Azione cattolica nelle occasioni pubbliche, testimonianza tangibile di una storia vissuta con orgoglio.
I segni distintivi di una storia collettiva / Ferrantin, Simona; Trionfini, Paolo. - (2017), pp. 9-25.
I segni distintivi di una storia collettiva
Simona Ferrantin;
2017
Abstract
Ripercorrendo i 150 anni di storia dell’Azione cattolica italiana, il saggio propone un itinerario attraverso i simboli identitari dell’associazione, tra distintivi, gagliardetti, vessilli, labari, bandiere e tessere, espressione di una storia culturale che li colloca al centro di un’attenzione storica e sociale. Attraverso uno studio delle fonti archivistiche e a stampa dell’associazione, il saggio racconta le discussioni e le riflessioni alla base di ogni singola scelta relativa a questi segni distintivi, le proposte grafiche con l’elaborazione di numerosi bozzetti, gli sforzi per la loro diffusione e ostentazione, e attraverso questi il valore dell’appartenenza che tali simboli rappresentavano. Non a caso, il rapporto con il fascismo divenne problematico anche nell’utilizzo dei segni esteriori: durante le violenze del 1931, lo strappo dei distintivi ai militanti e il sequestro delle bandiere divennero pratica quotidiana. Figure come Gino Bartali e il presidente Oscar Luigi Scalfaro indossarono per tutta la loro vita il distintivo dell’Azione cattolica nelle occasioni pubbliche, testimonianza tangibile di una storia vissuta con orgoglio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.