Questo lavoro intende affrontare il tema della didattica sperimentale, messa in campo attraverso un progetto educativo di stampo antropologico ideato per i ragazzi del biennio liceale. L’unicità della specie umana consiste nella capacità di interazione verbale, con scopi esplicitamente relazionali e educativi: da questo presupposto si è aperto lo sguardo sul problema, di attuale rilevanza, di come insegnare alle nuove generazioni, alle prese con i vorticosi cambiamenti della rivoluzione digitale. Il percorso viene svolto, dunque, in una prospettiva interdisciplinare che coniuga antropologia, materie umanistiche e pedagogia in una riflessione sulla funzione della didattica e sul ruolo dell’educazione in un momento storico di profonda riformulazione. Senza pretendere l’esaustività, questo scritto si pone l’obiettivo di toccare i punti maggiormente significativi di queste tematiche. Dopo un approccio teorico-argomentativo che prende in considerazione la bibliografia più all’avanguardia sui temi, si passa alla descrizione della sperimentazione didattica svolta presso il Rosmini International Campus di Domodossola (VB) nel Liceo delle Scienze Umane: StandbyMe, antropologia per adolescenti®. Fine comune delle varie articolazioni del progetto è quello di mostrare come l’insegnamento, e in particolare l’insegnamento delle scienze umane e letterarie, debba mirare allo sviluppo delle principali facoltà sociali ed esistenziali, come l’interrelazione, la riflessione su se stessi e sul mondo e la capacità espressiva. Tale progetto sperimentale si basa su una concezione dello sviluppo e dell’educazione intesi come sguardo alla persona in costruzione, in una classe «rivoluzionata» e concepita come una sottocomunità di persone che apprendono le une dalle altre. Questo assunto, insieme alle risorse della metodologia cooperativa, delle attività laboratoriali e della didattica ermeneutica, viene posto in collegamento con la presentazione grafica di alcuni dei risultati didattici ottenuti all’interno dei primi due anni del progetto: tanto le statistiche dell’aumento del profitto scolastico e i test dell’autostima, quanto i feedback di studenti e personale, sono l’esemplificazione pratica di un’educazione rinnovata, che guarda alla vita del ragazzo nelle sue sfaccettature più significative e delicate.
StandbyMe, antropologia per adolescenti / Saverna, Ludovica; Mascaro, Elena. - In: ORIENTAMENTI PEDAGOGICI. - ISSN 0030-5391. - 67:3(2020), pp. 93-106.
StandbyMe, antropologia per adolescenti
LUDOVICA SAVERNA;
2020
Abstract
Questo lavoro intende affrontare il tema della didattica sperimentale, messa in campo attraverso un progetto educativo di stampo antropologico ideato per i ragazzi del biennio liceale. L’unicità della specie umana consiste nella capacità di interazione verbale, con scopi esplicitamente relazionali e educativi: da questo presupposto si è aperto lo sguardo sul problema, di attuale rilevanza, di come insegnare alle nuove generazioni, alle prese con i vorticosi cambiamenti della rivoluzione digitale. Il percorso viene svolto, dunque, in una prospettiva interdisciplinare che coniuga antropologia, materie umanistiche e pedagogia in una riflessione sulla funzione della didattica e sul ruolo dell’educazione in un momento storico di profonda riformulazione. Senza pretendere l’esaustività, questo scritto si pone l’obiettivo di toccare i punti maggiormente significativi di queste tematiche. Dopo un approccio teorico-argomentativo che prende in considerazione la bibliografia più all’avanguardia sui temi, si passa alla descrizione della sperimentazione didattica svolta presso il Rosmini International Campus di Domodossola (VB) nel Liceo delle Scienze Umane: StandbyMe, antropologia per adolescenti®. Fine comune delle varie articolazioni del progetto è quello di mostrare come l’insegnamento, e in particolare l’insegnamento delle scienze umane e letterarie, debba mirare allo sviluppo delle principali facoltà sociali ed esistenziali, come l’interrelazione, la riflessione su se stessi e sul mondo e la capacità espressiva. Tale progetto sperimentale si basa su una concezione dello sviluppo e dell’educazione intesi come sguardo alla persona in costruzione, in una classe «rivoluzionata» e concepita come una sottocomunità di persone che apprendono le une dalle altre. Questo assunto, insieme alle risorse della metodologia cooperativa, delle attività laboratoriali e della didattica ermeneutica, viene posto in collegamento con la presentazione grafica di alcuni dei risultati didattici ottenuti all’interno dei primi due anni del progetto: tanto le statistiche dell’aumento del profitto scolastico e i test dell’autostima, quanto i feedback di studenti e personale, sono l’esemplificazione pratica di un’educazione rinnovata, che guarda alla vita del ragazzo nelle sue sfaccettature più significative e delicate.File | Dimensione | Formato | |
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