Dopo aver posto le basi per il connubio tra impero romano e cristianesimo, Costantino ridefinì la figura del Princeps al quale, scrive Eusebio, «il Dio universale aveva assegnato il dominio sulla terra […] a imitazione dell’Onnipotente». Con Costantino, quindi, l’imperatore divenne vicario di Dio, la suprema autorità politica e religiosa universale. L’articolo di Giulio Merlani mira a fornire una panoramica sull’evoluzione dell’autorità imperiale a partire dalla “rivoluzione” operata da Costantino e, parallelamente, punta ad analizzare in quali termini l’eredità politico-ideologica di Roma sia stata preservata e trasformata dalla città di Costantinopoli nella duplice veste di “seconda” e “nuova” Roma. Successivamente, viene trattato, nelle sue tappe più significative, il rapporto conflittuale tra il Cesare d’Oriente, ribattezzato basileùs, e l’autorità ecclesiastica che, ad Occidente, intraprese un percorso di progressiva emancipazione e allontanamento teologico-politico da Bisanzio, dal 476 fino allo strappo definitivo operato da Leone III.
Dalla prima alla seconda o nuova Roma. Il retaggio storico-ideologico dell'Urbe e l'eredità del potere imperiale / Merlani, Giulio. - In: CIVILTÀ ROMANA. - ISSN 2421-342X. - VI:(2020), pp. 17-33.
Dalla prima alla seconda o nuova Roma. Il retaggio storico-ideologico dell'Urbe e l'eredità del potere imperiale
Merlani, Giulio
Writing – Original Draft Preparation
2020
Abstract
Dopo aver posto le basi per il connubio tra impero romano e cristianesimo, Costantino ridefinì la figura del Princeps al quale, scrive Eusebio, «il Dio universale aveva assegnato il dominio sulla terra […] a imitazione dell’Onnipotente». Con Costantino, quindi, l’imperatore divenne vicario di Dio, la suprema autorità politica e religiosa universale. L’articolo di Giulio Merlani mira a fornire una panoramica sull’evoluzione dell’autorità imperiale a partire dalla “rivoluzione” operata da Costantino e, parallelamente, punta ad analizzare in quali termini l’eredità politico-ideologica di Roma sia stata preservata e trasformata dalla città di Costantinopoli nella duplice veste di “seconda” e “nuova” Roma. Successivamente, viene trattato, nelle sue tappe più significative, il rapporto conflittuale tra il Cesare d’Oriente, ribattezzato basileùs, e l’autorità ecclesiastica che, ad Occidente, intraprese un percorso di progressiva emancipazione e allontanamento teologico-politico da Bisanzio, dal 476 fino allo strappo definitivo operato da Leone III.File | Dimensione | Formato | |
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