Nello studio del genocidio armeno, dopo una ricognizione storiografica, ho voluto approfondire la posizione e l’azione del Vaticano, dal momento che questo è il primo caso in cui un Papa si trova di fronte a un genocidio. Mentre più volte si è trovato ad affrontare circostanze di guerra ed ha potuto rendere noti i criteri della posizione e dell’azione della Santa Sede di fronte a un conflitto, il caso del genocidio armeno è la prima distruzione sistematica di un popolo che un Papa si trova ad affrontare. Attraverso la consultazione di materiali d’archivio vaticano – oltre che di fonti a stampa e molti saggi, articoli e libri – ho potuto rintracciare le linee di intervento della Santa Sede: in alcune occasioni il Papa si rivolge direttamente alle autorità ottomane, al sultano al sultano Mehmed V nel 1915 e nel 1918, chiedendogli di intervenire in difesa del popolo armeno; quindi nel 1921, tramite il Segretario di Stato, a Kemal per assicurare il rispetto della vita dei cristiani. A livello diplomatico, attraverso Gasparri, i nunzi, i delegati apostolici, i visitatori apostolici, la Santa Sede prende contatti con gli ambasciatori dei governi inglese, austriaco, tedesco, americano, spagnolo, brasiliano perché avviino delle politiche che facciano cessare i massacri, perché intervengano presso il governo ottomano, perché sostengano la causa armena presso la Società delle Nazioni. Prende contatti anche con il Ministero degli Esteri turco e risponde infine fermamente alle richieste del Gran Visir, Damad Ferid Paşa, di un intervento del Papa per una modifica del trattato di pace di San Remo del 1920. Anche nei rapporti con gli armeni – uomini politici e religiosi –, la Chiesa mostra solerte attenzione sia rispetto alle notizie dei massacri sia rispetto alle richieste di aiuto materiale, ma anche politico e religioso, della Repubblica armena, smembrata tra i turchi e i russi nel 1920. Ho quindi cercato di mettere in evidenza il tipo di contributo che la Chiesa offre alla politica in generale e alla difesa del popolo armeno nel particolare caso specifico.

La Santa Sede e la questione armena nei documenti vaticani (1915-1923) / Ricci, Antonella. - In: EUROSTUDIUM3W. - ISSN 1973-9443. - 36(2015), pp. 40-104.

La Santa Sede e la questione armena nei documenti vaticani (1915-1923)

Ricci, Antonella
2015

Abstract

Nello studio del genocidio armeno, dopo una ricognizione storiografica, ho voluto approfondire la posizione e l’azione del Vaticano, dal momento che questo è il primo caso in cui un Papa si trova di fronte a un genocidio. Mentre più volte si è trovato ad affrontare circostanze di guerra ed ha potuto rendere noti i criteri della posizione e dell’azione della Santa Sede di fronte a un conflitto, il caso del genocidio armeno è la prima distruzione sistematica di un popolo che un Papa si trova ad affrontare. Attraverso la consultazione di materiali d’archivio vaticano – oltre che di fonti a stampa e molti saggi, articoli e libri – ho potuto rintracciare le linee di intervento della Santa Sede: in alcune occasioni il Papa si rivolge direttamente alle autorità ottomane, al sultano al sultano Mehmed V nel 1915 e nel 1918, chiedendogli di intervenire in difesa del popolo armeno; quindi nel 1921, tramite il Segretario di Stato, a Kemal per assicurare il rispetto della vita dei cristiani. A livello diplomatico, attraverso Gasparri, i nunzi, i delegati apostolici, i visitatori apostolici, la Santa Sede prende contatti con gli ambasciatori dei governi inglese, austriaco, tedesco, americano, spagnolo, brasiliano perché avviino delle politiche che facciano cessare i massacri, perché intervengano presso il governo ottomano, perché sostengano la causa armena presso la Società delle Nazioni. Prende contatti anche con il Ministero degli Esteri turco e risponde infine fermamente alle richieste del Gran Visir, Damad Ferid Paşa, di un intervento del Papa per una modifica del trattato di pace di San Remo del 1920. Anche nei rapporti con gli armeni – uomini politici e religiosi –, la Chiesa mostra solerte attenzione sia rispetto alle notizie dei massacri sia rispetto alle richieste di aiuto materiale, ma anche politico e religioso, della Repubblica armena, smembrata tra i turchi e i russi nel 1920. Ho quindi cercato di mettere in evidenza il tipo di contributo che la Chiesa offre alla politica in generale e alla difesa del popolo armeno nel particolare caso specifico.
2015
questione armena; Santa Sede; documenti
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La Santa Sede e la questione armena nei documenti vaticani (1915-1923) / Ricci, Antonella. - In: EUROSTUDIUM3W. - ISSN 1973-9443. - 36(2015), pp. 40-104.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1464537
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