Le copie delle pitture funerarie etrusche conservate nel Museo delle Antichità Etrusche e Italiche della Sapienza Università di Roma furono acquistate negli anni Cinquanta del secolo scorso da Massimo Pallottino presso Francesca Fioroni Barlanti, nuora del primo proprietario, Vincenzo Fioroni. Sono presenti nel patrimonio del museo universitario fin dal momento della sua fondazione nel 1955. La redazione delle 61 tavole – relative a 24 tombe di Tarquinia e alle tombe della Scimmia di Chiusi e Golini I di Orvieto – finora praticamente inedite, si colloca, per quanto riguarda la serie tarquiniese, negli anni 1911-1912, in seguito alla svolta decisiva rappresentata dall’utilizzo di riproduzioni fotografiche a supporto del lavoro dei copisti. Documenti d’archivio riportano il nome del pittore, l’altrimenti ignoto Elio D’Alessandris, e il suo rapporto, non precisato, con l’Accademia romana di Belle Arti. L’importanza della serie conservata presso il Museo della Sapienza risiede nel rappresentare il ciclo completo delle tombe dipinte conosciute a Tarquinia agli inizi del ‘900. Nulla sappiamo, invece, dell’autore delle copie delle tombe di Chiusi e Orvieto.
Le copie ad acquerello delle pitture funerarie etrusche nel Museo delle Antichità Etrusche e Italiche della Sapienza Università di Roma / Carlucci, Claudia; Michetti, Laura Maria. - In: MÉLANGES DE L'ÉCOLE FRANÇAISE DE ROME. ANTIQUITÉ. - ISSN 0223-5102. - 131:2(2020), pp. 403-416. [10.4000/mefra.9022]
Le copie ad acquerello delle pitture funerarie etrusche nel Museo delle Antichità Etrusche e Italiche della Sapienza Università di Roma
Carlucci, Claudia;Michetti, Laura Maria
2020
Abstract
Le copie delle pitture funerarie etrusche conservate nel Museo delle Antichità Etrusche e Italiche della Sapienza Università di Roma furono acquistate negli anni Cinquanta del secolo scorso da Massimo Pallottino presso Francesca Fioroni Barlanti, nuora del primo proprietario, Vincenzo Fioroni. Sono presenti nel patrimonio del museo universitario fin dal momento della sua fondazione nel 1955. La redazione delle 61 tavole – relative a 24 tombe di Tarquinia e alle tombe della Scimmia di Chiusi e Golini I di Orvieto – finora praticamente inedite, si colloca, per quanto riguarda la serie tarquiniese, negli anni 1911-1912, in seguito alla svolta decisiva rappresentata dall’utilizzo di riproduzioni fotografiche a supporto del lavoro dei copisti. Documenti d’archivio riportano il nome del pittore, l’altrimenti ignoto Elio D’Alessandris, e il suo rapporto, non precisato, con l’Accademia romana di Belle Arti. L’importanza della serie conservata presso il Museo della Sapienza risiede nel rappresentare il ciclo completo delle tombe dipinte conosciute a Tarquinia agli inizi del ‘900. Nulla sappiamo, invece, dell’autore delle copie delle tombe di Chiusi e Orvieto.File | Dimensione | Formato | |
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