Sulla spinta di tendenze di lungo periodo delle dinamiche demografiche, con i conseguenti impatti sui sistemi di welfare, e le dinamiche della diffusione pervasiva delle tecnologie informatiche, unitamente ai processi di riorganizzazione delle strutture produttive, i governi e le istituzioni sovranazionali hanno attivato politiche di incentivo alla revisione dei modelli organizzativi basati sull’uso dell’ICT per rendere più flessibili le modalità di lavoro in ottica di modernizzazione e di conciliazione vita-lavoro per i dipendenti. A fronte di una letteratura che presenta risultati contrastanti circa effetti che il lavoro flessibile può portare, infatti, i governi negli ultimi anni hanno dato vita a un notevole corpus normativo in tema di promozione e incentivo allo sviluppo di questa nuova forma di lavoro flessibile. Le aspettative della riforma del settore pubblico in Italia in cui sono inserite le forme organizzative flessibili del lavoro a distanza tra cui il lavoro agile, recentemente introdotte, non sono prive di ambizione e riguardano il miglioramento dell’efficienza dell’azione amministrativa, il benessere organizzativo e la generale tenuta del welfare. Nonostante però l’impulso dato dall’iniziativa legislativa, ad oggi la diffusione concreta dei telelavoratori o dei lavoratori agili nella Pubblica Amministrazione è ancora molto bassa e gli studi attinenti scarsi risultando quindi un fenomeno non adeguatamente indagato nei suoi aspetti applicativi e nei conseguenti effetti. Inoltre, la letteratura specializzata in pubblica amministrazione si è dedicata al tema del cambiamento organizzativo affrontandolo perlopiù attraverso lo studio di casi che riguardavano singole organizzazioni. Il presente studio presenta quindi elementi di novità legati al fenomeno indagato - il lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni centrali in Italia- e anche in merito al focus scelto: ci si discosta dall’ambito finora maggiormente trattato dalla letteratura che indaga “il punto di vista dei dipendenti” ad una visione più ampia di studio della politica nelle organizzazioni pubbliche in ottica comparata. Il presente lavoro è dunque una ricerca valutativa sulla politica di lavoro agile nel contesto italiano della Pubblica Amministrazione, il cui obiettivo generale è quello di indagare in che modo la sua definizione orienti i processi attuativi nelle organizzazioni, in quali frames di significato gli attori della politica nelle amministrazioni la inserisca e di conseguenza in che misura i meccanismi che intervengono influenzino le preferenze degli attori sociali. Preferenze che a loro volta condizionano il funzionamento teorico generale del modello, giungendo alla caratterizzazione di effetti inattesi. Si tenta quindi di coniugare tre diverse attività di ricerca (descrivere, spiegare facendo riferimento a condizioni ambientali, spiegare facendo ricorso a meccanismi che incidono direttamente sui processi) fra loro complementari e che sarebbe auspicabile integrare per comprendere appieno le politiche pubbliche. Questo lavoro si pone diverse domande di ricerca indagate secondo approcci diversi: si indaga l’evaluando – Il lavoro agile nella pubblica amministrazione italiana - in relazione a telework, telelavoro e smart working attraverso un approccio descrittivo al fine di individuarne i caratteri distintivi. Viene quindi ricostruita la teoria del programma (la nascita della politica, gli obiettivi dichiarati, il tipo di politica, il policy design, gli strumenti, il processo di attuazione, il cambiamento della politica) attraverso un approccio descrittivo oggettivista. Viene affrontato lo studio dell’implementazione della politica: si tenta di stimare l’influenza delle condizioni di contesto sulla attuazione o meno nelle amministrazioni (qui la politica è considerata la variabile dipendente) ed infine si mira ad identificare fattori e meccanismi che incidono direttamente nei processi attraverso un approccio costruttivista che mira a ricostruire le modalità interpretative degli attori coinvolti nell’attuazione della politica nelle amministrazioni che l’hanno attuata, per arrivare ad una analisi comparata dei modelli organizzativi.
La valutazione del lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni centrali in Italia / Batani, Sveva. - (2020 Dec 04).
La valutazione del lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni centrali in Italia
BATANI, SVEVA
04/12/2020
Abstract
Sulla spinta di tendenze di lungo periodo delle dinamiche demografiche, con i conseguenti impatti sui sistemi di welfare, e le dinamiche della diffusione pervasiva delle tecnologie informatiche, unitamente ai processi di riorganizzazione delle strutture produttive, i governi e le istituzioni sovranazionali hanno attivato politiche di incentivo alla revisione dei modelli organizzativi basati sull’uso dell’ICT per rendere più flessibili le modalità di lavoro in ottica di modernizzazione e di conciliazione vita-lavoro per i dipendenti. A fronte di una letteratura che presenta risultati contrastanti circa effetti che il lavoro flessibile può portare, infatti, i governi negli ultimi anni hanno dato vita a un notevole corpus normativo in tema di promozione e incentivo allo sviluppo di questa nuova forma di lavoro flessibile. Le aspettative della riforma del settore pubblico in Italia in cui sono inserite le forme organizzative flessibili del lavoro a distanza tra cui il lavoro agile, recentemente introdotte, non sono prive di ambizione e riguardano il miglioramento dell’efficienza dell’azione amministrativa, il benessere organizzativo e la generale tenuta del welfare. Nonostante però l’impulso dato dall’iniziativa legislativa, ad oggi la diffusione concreta dei telelavoratori o dei lavoratori agili nella Pubblica Amministrazione è ancora molto bassa e gli studi attinenti scarsi risultando quindi un fenomeno non adeguatamente indagato nei suoi aspetti applicativi e nei conseguenti effetti. Inoltre, la letteratura specializzata in pubblica amministrazione si è dedicata al tema del cambiamento organizzativo affrontandolo perlopiù attraverso lo studio di casi che riguardavano singole organizzazioni. Il presente studio presenta quindi elementi di novità legati al fenomeno indagato - il lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni centrali in Italia- e anche in merito al focus scelto: ci si discosta dall’ambito finora maggiormente trattato dalla letteratura che indaga “il punto di vista dei dipendenti” ad una visione più ampia di studio della politica nelle organizzazioni pubbliche in ottica comparata. Il presente lavoro è dunque una ricerca valutativa sulla politica di lavoro agile nel contesto italiano della Pubblica Amministrazione, il cui obiettivo generale è quello di indagare in che modo la sua definizione orienti i processi attuativi nelle organizzazioni, in quali frames di significato gli attori della politica nelle amministrazioni la inserisca e di conseguenza in che misura i meccanismi che intervengono influenzino le preferenze degli attori sociali. Preferenze che a loro volta condizionano il funzionamento teorico generale del modello, giungendo alla caratterizzazione di effetti inattesi. Si tenta quindi di coniugare tre diverse attività di ricerca (descrivere, spiegare facendo riferimento a condizioni ambientali, spiegare facendo ricorso a meccanismi che incidono direttamente sui processi) fra loro complementari e che sarebbe auspicabile integrare per comprendere appieno le politiche pubbliche. Questo lavoro si pone diverse domande di ricerca indagate secondo approcci diversi: si indaga l’evaluando – Il lavoro agile nella pubblica amministrazione italiana - in relazione a telework, telelavoro e smart working attraverso un approccio descrittivo al fine di individuarne i caratteri distintivi. Viene quindi ricostruita la teoria del programma (la nascita della politica, gli obiettivi dichiarati, il tipo di politica, il policy design, gli strumenti, il processo di attuazione, il cambiamento della politica) attraverso un approccio descrittivo oggettivista. Viene affrontato lo studio dell’implementazione della politica: si tenta di stimare l’influenza delle condizioni di contesto sulla attuazione o meno nelle amministrazioni (qui la politica è considerata la variabile dipendente) ed infine si mira ad identificare fattori e meccanismi che incidono direttamente nei processi attraverso un approccio costruttivista che mira a ricostruire le modalità interpretative degli attori coinvolti nell’attuazione della politica nelle amministrazioni che l’hanno attuata, per arrivare ad una analisi comparata dei modelli organizzativi.File | Dimensione | Formato | |
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