La nave e lo spettatore. Forme dell’allegoria da Alceo ad Orazio (I parte)

For the second part see SIFC s. IV, 3, 2005, pp. 30-72 (included in the PDF). Recent studies have shown that Alcaeus’ allegory of the ship must be interpreted as a representation of the difficult situation of the poet’s hetairia in concrete political life of the ancient Mytilene, and not, as the common opinion says, as an allegory of the State. In a similar way, the allegory in Horace, carm. 1, 14 must be interpreted as an allegory to the risk to which a real political party is exposed, from which Horace substantially dissociates now (not as an allegory of respublica tout court).

La seconda parte è pubblicata in Studi Italiani di Filologia Classica s. IV, 3, 2005, pp. 30-72 (inclusa nel PDF). Gli studi recenti hanno mostrato che in Alceo l’allegoria della nave deve essere interpretata come rappresentazione della specifica situazione in cui era venuta a trovarsi l’eteria del poeta nella concreta vita politica dell’antica Mitilene, e non, secondo l’opinione vulgata, come allegoria dello Stato. Così la reinterpretazione dell’allegoria alcaica in Orazio, carm. 1, 14 si chiarisce come potente allegoria del rischio a cui è esposta una concreta parte politica, da cui Orazio sostanzialmente adesso si dissocia (e non come allegoria della respublica tout court); rilevanti per Orazio sono anche le mediazioni di Catull. 4 e Lucr. 2, 1-4. Una tale interpretazione del carme 1, 14 è confermata dallo stesso Orazio, in particolare nel carme 2, 7, e trova un’opportuna collocazione nel più ampio contesto politico e ideologico dell’età triumvirale.