The issue of infallibility - which in this essay’s second part will be examined with specific attention to its subjective and objective requirements, from which arise limits and conditions imposed by the Pastor Aeternus on the effectiveness of the dogma, appropriately outlining the scope of operation of papal’s pronouncements “ex-cathedra” in “res fidei vel morum” - it is intimately connected to the exercise of the munus docendi of the Roman Pontiff. The Church, in fact, custodian and interpreter of the Depositum Fidei, is called to be a faithful witness of the revealed Veritas, proposing it positively and transmitting it authentically to the Christians. Hence the decisive role of the Magisterium, namely the authoritative teaching of the ecclesiastical hierarchy. But if the proclamation of the Word of God to all peoples constitutes one of the three objectives through which the ecclesiastical authority of each Pastor of the Church is expressed, together with the function of government and the munus sanctificandi, all the more reason the visible head of the ecclesial communion, the Roman Pontiff, is called to be the supreme teacher of the Faith for the whole community of believers nd, since Tradition has always found in the Holy Scriptures the certainty that the Ecclesial Community is immune from the possibility of erring in professing the Christian Faith, because of this undisputed infallibility of the Church, it is possible to understand and motivate the magisterial infallibility of the Roman Pontiff, indispensable and necessary means of guaranteeing the unity of the Faith in tradition and current affairs.The Pope’s Magisterium, therefore, by the mediating action of Christ, is removed fromarbitrariness and from any possibility of error and, to be the faithful vehicle of the Word of God to his people, is,ex sese, not fallible.

La tematica dell’infallibilità – che in questa seconda parte del saggio sarà esaminata con specifica attenzione ai suoi requisiti soggettivi ed oggettivi, da cui scaturiscono i limiti e le condizioni posti dalla Pastor aeternus all’efficacia del dogma, delineando opportunamente l’ambito di operatività dei pronunciamenti papali “ex cathedra” in “res fidei vel morum” - è intimamente connessa all’esercizio del munus docendi del Romano Pontefice. La Chiesa, infatti, custode ed interprete del Depositum Fidei, è chiamata ad essere fedele testimone della Veritas rivelata, proponendola positivamente e trasmettendola in maniera autentica ai Cristiani. Di qui il ruolo determinante del Magistero, ossia l’insegnamento autorevole della gerarchia ecclesiastica. Ma se l’annunzio della Parola di Dio a tutte le genti costituisce uno dei tre obiettivi attraverso i quali si estrinseca l’autorità ecclesiastica di ogni Pastore della Chiesa, unitamente alla funzione di governo e al munus sanctificandi, a maggior ragione il capo visibile della comunione ecclesiale, il Romano Pontefice, è chiamato ad essere supremo maestro della Fede per l’intera comunità dei credenti. E, poiché la Tradizione ha sempre rinvenuto nelle Sacre Scritture la certezza che la Comunità Ecclesiale sia immune dalla possibilità di errare nel professare la Fede cristiana, nell’ottica di tale indiscussa infallibilità della Chiesa è possibile comprendere e motivare l’infallibilità magisteriale del Romano Pontefice, indispensabile e necessario strumento di garanzia dell’unità della Fede nella tradizione e nell’attualità. Il Magistero del Papa, perciò, per l’azione mediatrice del Cristo, è sottratto all’arbitrio e ad ogni possibilità di errore e, per poter essere fedele veicolo della Parola di Dio al suo popolo, è, ex sese, non fallibile.

L'infallibilità pontificia sotto il profilo storico, dottrinale e giuridico-canonistico (parte seconda) / Tedesco, Vincenzo. - In: LEUKANIKÀ. - ISSN 2421-6755. - 19:3(2019), pp. 60-73.

L'infallibilità pontificia sotto il profilo storico, dottrinale e giuridico-canonistico (parte seconda)

Vincenzo Tedesco
2019

Abstract

The issue of infallibility - which in this essay’s second part will be examined with specific attention to its subjective and objective requirements, from which arise limits and conditions imposed by the Pastor Aeternus on the effectiveness of the dogma, appropriately outlining the scope of operation of papal’s pronouncements “ex-cathedra” in “res fidei vel morum” - it is intimately connected to the exercise of the munus docendi of the Roman Pontiff. The Church, in fact, custodian and interpreter of the Depositum Fidei, is called to be a faithful witness of the revealed Veritas, proposing it positively and transmitting it authentically to the Christians. Hence the decisive role of the Magisterium, namely the authoritative teaching of the ecclesiastical hierarchy. But if the proclamation of the Word of God to all peoples constitutes one of the three objectives through which the ecclesiastical authority of each Pastor of the Church is expressed, together with the function of government and the munus sanctificandi, all the more reason the visible head of the ecclesial communion, the Roman Pontiff, is called to be the supreme teacher of the Faith for the whole community of believers nd, since Tradition has always found in the Holy Scriptures the certainty that the Ecclesial Community is immune from the possibility of erring in professing the Christian Faith, because of this undisputed infallibility of the Church, it is possible to understand and motivate the magisterial infallibility of the Roman Pontiff, indispensable and necessary means of guaranteeing the unity of the Faith in tradition and current affairs.The Pope’s Magisterium, therefore, by the mediating action of Christ, is removed fromarbitrariness and from any possibility of error and, to be the faithful vehicle of the Word of God to his people, is,ex sese, not fallible.
2019
La tematica dell’infallibilità – che in questa seconda parte del saggio sarà esaminata con specifica attenzione ai suoi requisiti soggettivi ed oggettivi, da cui scaturiscono i limiti e le condizioni posti dalla Pastor aeternus all’efficacia del dogma, delineando opportunamente l’ambito di operatività dei pronunciamenti papali “ex cathedra” in “res fidei vel morum” - è intimamente connessa all’esercizio del munus docendi del Romano Pontefice. La Chiesa, infatti, custode ed interprete del Depositum Fidei, è chiamata ad essere fedele testimone della Veritas rivelata, proponendola positivamente e trasmettendola in maniera autentica ai Cristiani. Di qui il ruolo determinante del Magistero, ossia l’insegnamento autorevole della gerarchia ecclesiastica. Ma se l’annunzio della Parola di Dio a tutte le genti costituisce uno dei tre obiettivi attraverso i quali si estrinseca l’autorità ecclesiastica di ogni Pastore della Chiesa, unitamente alla funzione di governo e al munus sanctificandi, a maggior ragione il capo visibile della comunione ecclesiale, il Romano Pontefice, è chiamato ad essere supremo maestro della Fede per l’intera comunità dei credenti. E, poiché la Tradizione ha sempre rinvenuto nelle Sacre Scritture la certezza che la Comunità Ecclesiale sia immune dalla possibilità di errare nel professare la Fede cristiana, nell’ottica di tale indiscussa infallibilità della Chiesa è possibile comprendere e motivare l’infallibilità magisteriale del Romano Pontefice, indispensabile e necessario strumento di garanzia dell’unità della Fede nella tradizione e nell’attualità. Il Magistero del Papa, perciò, per l’azione mediatrice del Cristo, è sottratto all’arbitrio e ad ogni possibilità di errore e, per poter essere fedele veicolo della Parola di Dio al suo popolo, è, ex sese, non fallibile.
Romano Pontefice; infallibilità magisteriale; profilo dottrinale; Concilio Vaticano I; infallibilità; dogma; potestas docendi; legislazione canonica
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
L'infallibilità pontificia sotto il profilo storico, dottrinale e giuridico-canonistico (parte seconda) / Tedesco, Vincenzo. - In: LEUKANIKÀ. - ISSN 2421-6755. - 19:3(2019), pp. 60-73.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1457487
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