"Super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam"

The analysis of the so-called “primatial powers” conferred by Christ on Peter and his Successors is necessarily prodromal to understanding the peculiarities and the most authentic essence of the pontifical office and its apical role in the hierarchical constitution of the Ecclesial Community. In a historical context characterized by the definitive decline of the temporal power of the Church, the two pontifical prerogatives arising from the primatial munus were dogmatically defined on 18 July 1870, through the approval of the Constitution Pastor aeternus of the First Vatican Council, the Church’s extreme defensive response Pius IX against the attacks of relativistic rationalism, in the forms of materialism and liberalism that marked the end of the nineteenth century. The Primacy was instituted by the Christ himself, who conferred it, directly and immediately, to the Apostle Peter, making it the principle and visible foundation of the unity of his Mystical Body. The Pastor aeternus has, first of all, solemnly reaffirmed the supreme power of jurisdiction which, in its fullness, belongs only to the Vicar of Christ on earth. This is a real power of government, since the Primacy of the Apostle Peter is not merely honorary, but an authentic plenitudo potestatis - supreme, immediate and ordinary - on the Universal Church, which remains in the person of the ruling Pontiff without solution of continuity, as long as he sits on the Chair of Rome.

L’analisi dei cosiddetti “poteri primaziali” conferiti dal Cristo a Pietro e ai suoi Successori si rivela necessariamente prodromica alla comprensione delle peculiarità e della più autentica essenza dell’ufficio pontificale e del suo ruolo apicale nella costituzione gerarchica della Comunità Ecclesiale. In un contesto storico caratterizzato dal definitivo declino del potere temporale della Chiesa, le due prerogative pontificie che scaturiscono dal munus primaziale vennero dogmaticamente definite il 18 luglio 1870, mediante l’approvazione della Costituzione Pastor aeternus del Concilio Vaticano I, estrema risposta difensiva della Chiesa di Pio IX contro gli attacchi del razionalismo relativistico, nelle forme del materialismo e del liberismo che contrassegnarono la fine del XIX secolo. Il Primato è stato istituito dal Cristo stesso, che lo ha conferito, in modo diretto ed immediato, all’Apostolo Pietro, facendone il principio e il fondamento visibile dell’unità del suo Mistico Corpo. La Pastor aeternus ha, anzitutto, solennemente riaffermato la suprema potestà di giurisdizione che, nella sua pienezza, compete solo al Vicario di Cristo in terra. Si tratta di un vero e proprio potere di governo, in quanto il Primato dell’Apostolo Pietro non è meramente onorifico, ma un’autentica plenitudo potestatis - suprema, immediata ed ordinaria - sulla Chiesa Universale, che permane nella persona del Pontefice regnante senza soluzione di continuità, finché egli siede sulla Cattedra di Roma.