The essay proposes an alternative approach to the design and location of emergency housing for refugees. Beginning with past experiences that demonstrate how cultural diversity and cohabitation have served as an impulse for change and development in host countries, the paper reflects on choices of location that overcome the current solution of spatial segregation in favour of territorial distribution. This approach is applied to the case study of Tel Aviv through strategies that operate: at the level of the building by adopting envelopes that adapt to existing buildings, at the level of the dwelling through recognisable and customisable and at the level of the city through connections and reciprocal opportunities involving all actors.

Il saggio propone un approccio alternativo alla progettazione e localizzazione degli alloggi di emergenza per i rifugiati. A partire da esperienze passate che dimostrano come la diversità e la convivenza con altre culture è stata di impulso al cambiamento e allo sviluppo dei paesi che le hanno ospitate, si riflette su scelte localizzative che superino l’attuale soluzione di segregazione spaziale a favore di una diffusione territoriale. Tale approccio è applicato al caso studio di Tel Aviv, attraverso strategie che lavorano: a livello dell’edificio con l’addizione di involucri adattivi al patrimonio edilizio esistente, a livello dell’alloggio con spazi riconoscibili e personalizzabili e a livello urbano attraverso connessioni e reciproche opportunità tra i vari attori coinvolti.

Connecting cultures, strategies for the best use of diversity / Cellucci, C.; Di Sivo, M.. - In: TECHNE. - ISSN 2239-0243. - 14:(2017), pp. 105-115. [10.13128/Techne-20795]

Connecting cultures, strategies for the best use of diversity

Cellucci C.
;
2017

Abstract

The essay proposes an alternative approach to the design and location of emergency housing for refugees. Beginning with past experiences that demonstrate how cultural diversity and cohabitation have served as an impulse for change and development in host countries, the paper reflects on choices of location that overcome the current solution of spatial segregation in favour of territorial distribution. This approach is applied to the case study of Tel Aviv through strategies that operate: at the level of the building by adopting envelopes that adapt to existing buildings, at the level of the dwelling through recognisable and customisable and at the level of the city through connections and reciprocal opportunities involving all actors.
2017
Il saggio propone un approccio alternativo alla progettazione e localizzazione degli alloggi di emergenza per i rifugiati. A partire da esperienze passate che dimostrano come la diversità e la convivenza con altre culture è stata di impulso al cambiamento e allo sviluppo dei paesi che le hanno ospitate, si riflette su scelte localizzative che superino l’attuale soluzione di segregazione spaziale a favore di una diffusione territoriale. Tale approccio è applicato al caso studio di Tel Aviv, attraverso strategie che lavorano: a livello dell’edificio con l’addizione di involucri adattivi al patrimonio edilizio esistente, a livello dell’alloggio con spazi riconoscibili e personalizzabili e a livello urbano attraverso connessioni e reciproche opportunità tra i vari attori coinvolti.
adaptability; co-responsibility; inclusion; rehabilitation; social complexity
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Connecting cultures, strategies for the best use of diversity / Cellucci, C.; Di Sivo, M.. - In: TECHNE. - ISSN 2239-0243. - 14:(2017), pp. 105-115. [10.13128/Techne-20795]
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