Lo scritto commenta il volume “Libero Cecchini. Natura e archeologia a fondamento dell’architettura”, curato da B. Bogoni, che offre alla conoscenza degli interessati i vasti esiti del denso lavoro dell’architetto veronese. Sempre impegnato nel procedere concentrato e continuo della sua attività ed investendo in questo tutte le risorse di tempo ed energia, Libero Cecchini è risultato sempre lontano dalla ribalta della pubblicistica specializzata, e questo può spiegare la sorpresa nello scoprire - scorrendo il lungo elenco dei progetti ma soprattutto delle realizzazioni - proprio in lui l’insospettato autore di importanti parti di città e di territorio veronese e non solo. Sostenuto da una personale capacità di interpretare i luoghi ed intuirne le potenzialità trasformative, dalle opere emerge l’attitudine di Cecchini ad eleggere gli elementi dell’esistente - siano essi un albero, una roccia, una antica muratura o una traccia archeologica - quali punti di appoggio da cui muovere nello sviluppo del progetto: un processo sempre teso, quindi, a promuovere un ragionamento sulla natura particolare del contesto in modo che la nascente organizzazione spaziale, nel conformarsi in rapporto agli elementi incontrati, fosse capace di coinvolgerli in un nuovo sistema di relazioni più ricco ed ampio, facendo in questo modo prevalere l’elaborazione topologica sull’affermazione tipologica.
Libero Cecchini, o del costruire con le circostanze / Farris, Amanzio. - In: ARCHITETTI VERONA. - ISSN 2239-6365. - n. 85, maggio-agosto 2010(2010), pp. 86-88.
Libero Cecchini, o del costruire con le circostanze
Amanzio Farris
2010
Abstract
Lo scritto commenta il volume “Libero Cecchini. Natura e archeologia a fondamento dell’architettura”, curato da B. Bogoni, che offre alla conoscenza degli interessati i vasti esiti del denso lavoro dell’architetto veronese. Sempre impegnato nel procedere concentrato e continuo della sua attività ed investendo in questo tutte le risorse di tempo ed energia, Libero Cecchini è risultato sempre lontano dalla ribalta della pubblicistica specializzata, e questo può spiegare la sorpresa nello scoprire - scorrendo il lungo elenco dei progetti ma soprattutto delle realizzazioni - proprio in lui l’insospettato autore di importanti parti di città e di territorio veronese e non solo. Sostenuto da una personale capacità di interpretare i luoghi ed intuirne le potenzialità trasformative, dalle opere emerge l’attitudine di Cecchini ad eleggere gli elementi dell’esistente - siano essi un albero, una roccia, una antica muratura o una traccia archeologica - quali punti di appoggio da cui muovere nello sviluppo del progetto: un processo sempre teso, quindi, a promuovere un ragionamento sulla natura particolare del contesto in modo che la nascente organizzazione spaziale, nel conformarsi in rapporto agli elementi incontrati, fosse capace di coinvolgerli in un nuovo sistema di relazioni più ricco ed ampio, facendo in questo modo prevalere l’elaborazione topologica sull’affermazione tipologica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.