Obiettivo: benché con sempre maggiore frequenza i mass media riportino informazioni sulla qualità dei servizi, spesso con l’esplicito intento di individuare i «migliori», la comunicazione di questi temi avviene attraverso modalità che o sono troppo semplicistiche nel loro sforzo di confrontare le performance cliniche dei singoli centri, o ricorrono a indicatori di qualità inadeguati. In tale senso, queste informazioni possono facilmente portare a interpretazioni errate. Questo lavoro considera due esempi concreti per evidenziare il problema. Metodi: sono stati utilizzati due casi recenti di comunicazione attraverso i mass media delle performance cliniche di centri cardiochirurgici: i risultati dello studio BPAC «Esiti a breve termine di interventi di by-pass coronarico nelle cardiochirurgie italiane», coordinato dall’ISS, e la pubblicazione sulla rivista Panorama di quelle che erano definite come le migliori cardiochirurgie italiane sulla base di un indice di reputazione. Risultati: il primo dei casi citati evidenzia i problemi della rappresentazione delle performance con semplici league tables. Con un metodo basato su Markov Chain Monte Carlo si evince che il ricorso alle classifiche, pur basate su un corretto indicatore di esito, è un esercizio potenzialmente fuorviante. Nel secondo caso, si dimostra l’inaffidabilità di un indice reputazionale utilizzato come indicatore della qualità dei servizi. Conclusione: le modalità con cui si comunica al pubblico la qualità dei servizi sono ancora largamente inadeguate e quindi potenzialmente fuorvianti nell’indirizzare le scelte dei cittadini.
Public reporting on individual hospitals’ quality: the risk of misinformation / DI TANNA, GIAN LUCA; Cisbani, L; Grilli, R.. - In: EPIDEMIOLOGIA E PREVENZIONE. - ISSN 1120-9763. - 3:30(2006), pp. 199-204.
Public reporting on individual hospitals’ quality: the risk of misinformation
DI TANNA, GIAN LUCA;
2006
Abstract
Obiettivo: benché con sempre maggiore frequenza i mass media riportino informazioni sulla qualità dei servizi, spesso con l’esplicito intento di individuare i «migliori», la comunicazione di questi temi avviene attraverso modalità che o sono troppo semplicistiche nel loro sforzo di confrontare le performance cliniche dei singoli centri, o ricorrono a indicatori di qualità inadeguati. In tale senso, queste informazioni possono facilmente portare a interpretazioni errate. Questo lavoro considera due esempi concreti per evidenziare il problema. Metodi: sono stati utilizzati due casi recenti di comunicazione attraverso i mass media delle performance cliniche di centri cardiochirurgici: i risultati dello studio BPAC «Esiti a breve termine di interventi di by-pass coronarico nelle cardiochirurgie italiane», coordinato dall’ISS, e la pubblicazione sulla rivista Panorama di quelle che erano definite come le migliori cardiochirurgie italiane sulla base di un indice di reputazione. Risultati: il primo dei casi citati evidenzia i problemi della rappresentazione delle performance con semplici league tables. Con un metodo basato su Markov Chain Monte Carlo si evince che il ricorso alle classifiche, pur basate su un corretto indicatore di esito, è un esercizio potenzialmente fuorviante. Nel secondo caso, si dimostra l’inaffidabilità di un indice reputazionale utilizzato come indicatore della qualità dei servizi. Conclusione: le modalità con cui si comunica al pubblico la qualità dei servizi sono ancora largamente inadeguate e quindi potenzialmente fuorvianti nell’indirizzare le scelte dei cittadini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.