During the pandemic, we were locked inside our house. The digital surrogate of the world, which technology could offer us, allowed us to stay in touch with the outside world. It is by digging into theoretical reflections, and above all, by rereading some projects of modernity that it is possible to encounter thematic focus, able to respond to new needs, that the coronavirus present us a big challange.Nevertheless, the qualities that Albini’s work is capable of conveying seem very contemporary. They emerge from the rereading of two specific installations, both for the Triennale, Stanza per un uomo and four years later Soggiorno per una villa, reasoning on an intelligent space ante-litteram, that could prove itself interpretable and hybridizable. Rethinking relationships with the outside, with the city and the landscape, researching and designing a new simultaneity in places that have become potentially collective, is what we can do as architects. Albini’s spatial hints are the values we need to make “smart” domestic spaces, that became obsolete not only because of the pandemic.

Durante la pandemia ci siamo trovati costretti negli spazi della residenza. Il surrogato digitale del mondo, che la tecnologia ci ha potuto offrire, ci ha permesso di rimanere in contatto con l’esterno. Scavando nelle riflessioni teoriche, e soprattutto, rileggendo alcuni progetti della modernità è possibile incontrare nodi tematici, in grado di rispondere a nuove esigenze alle quali il coronavirus ci ha chiamato a rispondere. Le qualità che l’opera di Albini è in grado di trasmettere appaiono attualissime. Esse emergono dalla rilettura di due specifici allestimenti, entrambi per la Triennale, Stanza per un uomo e quattro anni dopo Soggiorno per una villa, nei quali è possibile riconoscere ragionamenti su uno spazio intelligente ante litteram, interpretabile e ibridabile. Ripensare le relazioni con l’esterno, con la città e con il paesaggio, ricercare, progettandola una nuova simultaneità in luoghi diventati potenzialmente collettivi, è ciò che possiamo fare come architetti. Gli accenni spaziali di Albini sono i valori di cui abbiamo bisogno per rendere “intelligenti” spazi domestici divenuti obsoleti, non soltanto a causa della pandemia.

Accenni di spazio intelligente. Simultaneità e luce negli interni di Franco Albini. Hints of smart space. Simultaneity and light in Franco Albini’s interiors / Marchese, Edoardo. - In: A & A. - ISSN 2533-0713. - 47:(2020), pp. 56-63.

Accenni di spazio intelligente. Simultaneità e luce negli interni di Franco Albini. Hints of smart space. Simultaneity and light in Franco Albini’s interiors.

Edoardo Marchese
2020

Abstract

During the pandemic, we were locked inside our house. The digital surrogate of the world, which technology could offer us, allowed us to stay in touch with the outside world. It is by digging into theoretical reflections, and above all, by rereading some projects of modernity that it is possible to encounter thematic focus, able to respond to new needs, that the coronavirus present us a big challange.Nevertheless, the qualities that Albini’s work is capable of conveying seem very contemporary. They emerge from the rereading of two specific installations, both for the Triennale, Stanza per un uomo and four years later Soggiorno per una villa, reasoning on an intelligent space ante-litteram, that could prove itself interpretable and hybridizable. Rethinking relationships with the outside, with the city and the landscape, researching and designing a new simultaneity in places that have become potentially collective, is what we can do as architects. Albini’s spatial hints are the values we need to make “smart” domestic spaces, that became obsolete not only because of the pandemic.
2020
Durante la pandemia ci siamo trovati costretti negli spazi della residenza. Il surrogato digitale del mondo, che la tecnologia ci ha potuto offrire, ci ha permesso di rimanere in contatto con l’esterno. Scavando nelle riflessioni teoriche, e soprattutto, rileggendo alcuni progetti della modernità è possibile incontrare nodi tematici, in grado di rispondere a nuove esigenze alle quali il coronavirus ci ha chiamato a rispondere. Le qualità che l’opera di Albini è in grado di trasmettere appaiono attualissime. Esse emergono dalla rilettura di due specifici allestimenti, entrambi per la Triennale, Stanza per un uomo e quattro anni dopo Soggiorno per una villa, nei quali è possibile riconoscere ragionamenti su uno spazio intelligente ante litteram, interpretabile e ibridabile. Ripensare le relazioni con l’esterno, con la città e con il paesaggio, ricercare, progettandola una nuova simultaneità in luoghi diventati potenzialmente collettivi, è ciò che possiamo fare come architetti. Gli accenni spaziali di Albini sono i valori di cui abbiamo bisogno per rendere “intelligenti” spazi domestici divenuti obsoleti, non soltanto a causa della pandemia.
covid-19; coronavirus; franco albini; exhibit; housing; smart space;
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Accenni di spazio intelligente. Simultaneità e luce negli interni di Franco Albini. Hints of smart space. Simultaneity and light in Franco Albini’s interiors / Marchese, Edoardo. - In: A & A. - ISSN 2533-0713. - 47:(2020), pp. 56-63.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Marchese_Smart-Spaceslight_2020.pdf

solo gestori archivio

Note: https://www.architetturaambiente.it/newpagede79400d
Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 113.94 kB
Formato Adobe PDF
113.94 kB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1447592
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact