Il presente contributo analizza l’influenza degli ultimi accordi bilaterali tra Italia e Libia (in particolare 2011 e 2017) in relazione ai fenomeni migratori. I profili, storici e giuridici, sono intrecciati ed utili per inquadrare il ruolo dell’Italia e della Libia nel contesto internazionale e nell’economia globale e per comprendere la cornice in cui si sviluppano i rapporti tra i due paesi dal periodo coloniale ad oggi, mai interrotti del tutto per interessi economici (presenza in Libia dell’ENI), politici (periodo coloniale) e sociali (migrazioni). Dalla ricostruzione degli accordi bilaterali tra Italia e Libia, in particolare dall’analisi del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione del 2008 e del Memorandum of Understanding del 2017 in relazione al fenomeno dei flussi migratori e del loro contenimento, emergono una serie di criticità tra cui la tutela dei diritti umani, la violazione delle procedure formali e diversi profili di responsabilità dell’Italia in relazione alla diversa tipologia di interventi di contrasto alla migrazione incontrollata. Il problema cruciale che presenta il Memorandum è che si sta delegando a un paese fragile e diviso, e in cui vi sono evidenti problematiche di rispetto dei diritti umani, la sorte dei migranti. Anche se ad oggi il Memorandum è l’esperimento più rilevante attuato per tentare di contenere i flussi migratori, i governi non sembrano aver tenuto conto del rispetto dei diritti umani e dei trattati internazionali.
Migrazioni e relazioni bilaterali tra Italia e Libia dal Trattato di Bengasi del 2008 al Memorandum of Understanding del 2017 / di Majo, Luca; PATRONI GRIFFI, Isabella. - In: RASSEGNA DI DIRITTO PUBBLICO EUROPEO. - ISSN 1722-7119. - XVII – 1/2018(2018), pp. 203-241.
Migrazioni e relazioni bilaterali tra Italia e Libia dal Trattato di Bengasi del 2008 al Memorandum of Understanding del 2017
Isabella Patroni Griffi
2018
Abstract
Il presente contributo analizza l’influenza degli ultimi accordi bilaterali tra Italia e Libia (in particolare 2011 e 2017) in relazione ai fenomeni migratori. I profili, storici e giuridici, sono intrecciati ed utili per inquadrare il ruolo dell’Italia e della Libia nel contesto internazionale e nell’economia globale e per comprendere la cornice in cui si sviluppano i rapporti tra i due paesi dal periodo coloniale ad oggi, mai interrotti del tutto per interessi economici (presenza in Libia dell’ENI), politici (periodo coloniale) e sociali (migrazioni). Dalla ricostruzione degli accordi bilaterali tra Italia e Libia, in particolare dall’analisi del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione del 2008 e del Memorandum of Understanding del 2017 in relazione al fenomeno dei flussi migratori e del loro contenimento, emergono una serie di criticità tra cui la tutela dei diritti umani, la violazione delle procedure formali e diversi profili di responsabilità dell’Italia in relazione alla diversa tipologia di interventi di contrasto alla migrazione incontrollata. Il problema cruciale che presenta il Memorandum è che si sta delegando a un paese fragile e diviso, e in cui vi sono evidenti problematiche di rispetto dei diritti umani, la sorte dei migranti. Anche se ad oggi il Memorandum è l’esperimento più rilevante attuato per tentare di contenere i flussi migratori, i governi non sembrano aver tenuto conto del rispetto dei diritti umani e dei trattati internazionali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
PatroniGriffi_Migrazioni_2018.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
389.15 kB
Formato
Adobe PDF
|
389.15 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.