Letture (urbane) semiotiche: una disequazione ludica tra confini bona fide e fiat ai tempi della pandemia / Semiotic (urban) readings: a playful discourse between bona fide and fiat boundaries in pandemic times

For almost three months our cities have been the empty stage in which the pandemic generated by the COVID-19 has played its grotesque show. From one day to another, our lives have drastically changed and also the boundaries of our sensorial and phenomenological existence have been severely redefined in our everyday experience. If we look at the conditions of the urban spaces during that period, we can notice that the notions of time and space became something completely different from what we were used and they almost shrank one into another due to the imposed confinement we suffered. [...]

Per circa tre mesi le nostre città sono stato il palcoscenico vuoto dove la pandemia generata dal COVID-19 ha dato vita al suo grottesco spettacolo. Da un giorno all’altro le nostre vite sono cambiate drasticamente, così come i limiti della nostra esistenza sensoriale e fenomenologica sono stati sensibilmente riscritti nella nostra esperienza quotidiana. Se analizziamo le condizioni degli spazi urbani durante questo periodo, possiamo renderci conto di come le nozioni di tempo e spazio siano diventate qualcosa di completamente differente rispetto a quello a cui eravamo abituati e di come, a causa del confinamento forzato a cui siamo stati sottoposti, siano quasi collassate fino a sovrapporsi l’un l’altra. [...]