In tempi in cui non si parla d'altro che di crisi delle élite e di un loro scollamento dalla società civile,pare impossibile pensare che poco più di mezzo secolo fa, in Italia, in un momento di grande lacerazione civile,come il periodo tra il 1943 e il 1945, un fenomeno come la Resistenza vedesse in prima fila, in una posizione di guida, gli esponenti di tante famiglie aristocratiche. Una nobiltà di sentimenti, tramandati di generazione in generazione, prevalentemente cattolico-liberali, alla quale appartenevano tanti tra gli ufficiali dell'esercito che, dopo l'8 settembre, animarono per fedeltà al re e alla patria la Resistenza militare contro i tedeschi. E anche tanti civili, e tra di essi moltissime donne, che svolsero una funzione di raccordo strategico e logistico assolutamente cruciale nelle fasi più difficili della lotta partigiana. Cristina Casana e la sua famiglia fino agli anni 40 vivevano quella che molti definirebbero una “vita tranquilla”, fatta di impegni e vita mondana oltre che nei salotti romani della nonna Lavinia Taverna, tra la casa di Torino e la villa brianzola di Novedrate, fino a quando nel 1938 l’incandescente quadro europeo mutò drasticamente.
1945, Cristina Casana, la “protezione delle giovani fanciulle” e l’impegno europeo / Pace, Rosa. - In: GLI STATI UNITI D'EUROPA. - ISSN 2284-4767. - 41:(2020), pp. 26-31.
1945, Cristina Casana, la “protezione delle giovani fanciulle” e l’impegno europeo
rossella pace
2020
Abstract
In tempi in cui non si parla d'altro che di crisi delle élite e di un loro scollamento dalla società civile,pare impossibile pensare che poco più di mezzo secolo fa, in Italia, in un momento di grande lacerazione civile,come il periodo tra il 1943 e il 1945, un fenomeno come la Resistenza vedesse in prima fila, in una posizione di guida, gli esponenti di tante famiglie aristocratiche. Una nobiltà di sentimenti, tramandati di generazione in generazione, prevalentemente cattolico-liberali, alla quale appartenevano tanti tra gli ufficiali dell'esercito che, dopo l'8 settembre, animarono per fedeltà al re e alla patria la Resistenza militare contro i tedeschi. E anche tanti civili, e tra di essi moltissime donne, che svolsero una funzione di raccordo strategico e logistico assolutamente cruciale nelle fasi più difficili della lotta partigiana. Cristina Casana e la sua famiglia fino agli anni 40 vivevano quella che molti definirebbero una “vita tranquilla”, fatta di impegni e vita mondana oltre che nei salotti romani della nonna Lavinia Taverna, tra la casa di Torino e la villa brianzola di Novedrate, fino a quando nel 1938 l’incandescente quadro europeo mutò drasticamente.File | Dimensione | Formato | |
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