La particolarità e il forte valore simbolico dei resti archeologici del ponte romano di Rieti hanno rappresentato lo spunto per intraprendere, a partire dal 2013, delle attività di ricerca basate su un rilievo accurato mai eseguito prima, sebbene le attività di smontaggio degli anni Trenta del secolo scorso ne avrebbero consigliato l’esecuzione già allora. L’utilizzazione congiunta di tecniche di scansione laser 3D e di fotogrammetria sono risultate le più idonee tenuto conto anche delle particolari condizioni di inaccessibilità. Il contributo, basandosi sulle ricerche storiche fino ad oggi pubblicate, ha riguardato un’accurata analisi dei documenti d’archivio integrata dalle informazioni scaturite dal rilievo digitale che mai come in questo caso si è rivelato particolarmente efficace in relazione alle oggettive difficoltà di acquisizione diretta. Si ritiene che le ipotesi sulla conformazione del ponte originario, basate più su considerazioni strettamente tecnico-progettuali che su informazioni metriche di dettaglio (essendo gran parte della struttura sommersa nell’alveo del fiume), possano rappresentare un punto di partenza per l’implementazione di nuove forme di comunicazione e valorizzazione del patrimonio culturale anche grazie all’uso integrato di tecnologie digitali di realtà virtuale.
Ponte Romano a Rieti / Paris, Leonardo. - (2020), pp. 173-188. - MATERIALI E DOCUMENTI. [10.13133/9788893771504].
Ponte Romano a Rieti
Leonardo Paris
2020
Abstract
La particolarità e il forte valore simbolico dei resti archeologici del ponte romano di Rieti hanno rappresentato lo spunto per intraprendere, a partire dal 2013, delle attività di ricerca basate su un rilievo accurato mai eseguito prima, sebbene le attività di smontaggio degli anni Trenta del secolo scorso ne avrebbero consigliato l’esecuzione già allora. L’utilizzazione congiunta di tecniche di scansione laser 3D e di fotogrammetria sono risultate le più idonee tenuto conto anche delle particolari condizioni di inaccessibilità. Il contributo, basandosi sulle ricerche storiche fino ad oggi pubblicate, ha riguardato un’accurata analisi dei documenti d’archivio integrata dalle informazioni scaturite dal rilievo digitale che mai come in questo caso si è rivelato particolarmente efficace in relazione alle oggettive difficoltà di acquisizione diretta. Si ritiene che le ipotesi sulla conformazione del ponte originario, basate più su considerazioni strettamente tecnico-progettuali che su informazioni metriche di dettaglio (essendo gran parte della struttura sommersa nell’alveo del fiume), possano rappresentare un punto di partenza per l’implementazione di nuove forme di comunicazione e valorizzazione del patrimonio culturale anche grazie all’uso integrato di tecnologie digitali di realtà virtuale.File | Dimensione | Formato | |
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