The author begins with an examination of two unpublished notes by Melanie Klein, written in 1953. In these notes the role of the study of projective identification as a tool that can permit the analyst to master countertransferential difficulties is highlighted; in 1953, this is the most advanced point of psychoanalytic investigations into unconscious object relations. The author then considers Winni-cott’s essay «Primitive Emotional Development» (1945), where he begins to inquire into the relationship between subjectivity and objectivity, in relation both to the birth of the mind and to the analyst’s psychic functioning. Ultimately, the author demonstrates that the origins of an extraordinary transformation of psychoanalytic theory are contained in the essay «Hate in the Countertransference» (1947). In fact, the Winnicottian conception of psychic functioning is founded on the radical and absolutely innovative principle by which the object’s unconscious functioning, as well as its transformations caused by the subject’s unconscious, must be investigated and transformed in order that the subject may be capable of beginning a psychic transformation.

L’Autore prende le mosse dall’esame di due note inedite della Klein del 1953, dove viene evidenziato il ruolo dell’identificazione proiettiva come strumento che può permettere all’analista di padroneggiare le difficoltà controtransferali. Questa, nel 1953, è la punta più avanzata delle ricerche nell’ambito delle relazioni oggettuali inconsce. Viene quindi analizzato il saggio di Winnicott «Lo sviluppo emozionale primario», nel quale egli inizia a interrogarsi sulla relazione tra soggettività e oggettività sia relativamente alla nascita della mente, che al funzionamento psichico dell’analista. Infine l’Autore mostra come ne «L’odio nel controtransfert» (1947) siano contenute le origini di una radicale trasformazione della teoria psicoanalitica. La concezione winnicottiana del funzionamento psichico viene fondata sul principio assolutamente innovativo per cui il funzionamento inconscio dell’oggetto, nonché le trasformazioni causate dall’inconscio del soggetto, vadano indagati e ri-trasformati perché il soggetto possa avviare una trasformazione psichica.

Un nuovo vertice psicoanalitico: la quieta rivoluzione futura di D. W. Winnicott / Fabozzi, P.. - In: RIVISTA DI PSICOANALISI. - ISSN 0035-6492. - 65:1(2019), pp. 11-28. [10.26364/RPSA20190650011]

Un nuovo vertice psicoanalitico: la quieta rivoluzione futura di D. W. Winnicott

Fabozzi P.
2019

Abstract

The author begins with an examination of two unpublished notes by Melanie Klein, written in 1953. In these notes the role of the study of projective identification as a tool that can permit the analyst to master countertransferential difficulties is highlighted; in 1953, this is the most advanced point of psychoanalytic investigations into unconscious object relations. The author then considers Winni-cott’s essay «Primitive Emotional Development» (1945), where he begins to inquire into the relationship between subjectivity and objectivity, in relation both to the birth of the mind and to the analyst’s psychic functioning. Ultimately, the author demonstrates that the origins of an extraordinary transformation of psychoanalytic theory are contained in the essay «Hate in the Countertransference» (1947). In fact, the Winnicottian conception of psychic functioning is founded on the radical and absolutely innovative principle by which the object’s unconscious functioning, as well as its transformations caused by the subject’s unconscious, must be investigated and transformed in order that the subject may be capable of beginning a psychic transformation.
2019
L’Autore prende le mosse dall’esame di due note inedite della Klein del 1953, dove viene evidenziato il ruolo dell’identificazione proiettiva come strumento che può permettere all’analista di padroneggiare le difficoltà controtransferali. Questa, nel 1953, è la punta più avanzata delle ricerche nell’ambito delle relazioni oggettuali inconsce. Viene quindi analizzato il saggio di Winnicott «Lo sviluppo emozionale primario», nel quale egli inizia a interrogarsi sulla relazione tra soggettività e oggettività sia relativamente alla nascita della mente, che al funzionamento psichico dell’analista. Infine l’Autore mostra come ne «L’odio nel controtransfert» (1947) siano contenute le origini di una radicale trasformazione della teoria psicoanalitica. La concezione winnicottiana del funzionamento psichico viene fondata sul principio assolutamente innovativo per cui il funzionamento inconscio dell’oggetto, nonché le trasformazioni causate dall’inconscio del soggetto, vadano indagati e ri-trasformati perché il soggetto possa avviare una trasformazione psichica.
Controtransfert, funzionamento psichico, identificazione proiettiva, inconscio, Klein, relazione madre-bambino, teoria psicoanalitica, Winnicott
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Un nuovo vertice psicoanalitico: la quieta rivoluzione futura di D. W. Winnicott / Fabozzi, P.. - In: RIVISTA DI PSICOANALISI. - ISSN 0035-6492. - 65:1(2019), pp. 11-28. [10.26364/RPSA20190650011]
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