Nel silenzio, secondo RSD, si dispiega quello che Mabel Todd avrebbe definito il corpo pensante, il thinking body. E’ un pensiero che respira con il corpo, un pensiero organico. “Quando danza RSD respira con tutto il corpo” – scrisse di lei il musicista e compositore Louis Horst, “L’ispirazione e l’espirazione, questo respiro è ciò che rende le sue danze così simili a un canto silenzioso”. Ma andando oltre le suggestive metafore musicali, canto silenzioso per Horst, tacita musica del corpo per Hofmannsthal, il compositore americano, che ha lavorato tutta la vita al rapporto tra danza e musica, individuava nella coreografia moderna una modalità compositiva che a lui ricordava la tecnica pianistica del “fiato”, cioè quel momento di esitazione nell’esecuzione musicale che il pianista utilizza per dare la possibilità al cantante di respirare senza essere costretto a spezzare le parole o il senso della frase. Forse questo brevissimo intervallo organico tra le sequenze di danza, questo prender fiato del danzatore-autore, questa pausa d’aria, era ciò che rendeva il suo gesto danzante naturale e fluido, pensato e improvvisato con il corpo, il suo corpo individuale. Grazie a questo fiato, per Horst i movimenti potevano trapassavano l’uno nell’altro “in un ininterrotto fluire ritmico”, come aveva acutamente notato Hofmannsthal nel 1907.
La tacita musica del corpo. Ruth St. Denis e il gesto danzato / Di Bernardi, V.. - (2020), pp. 155-165. (Intervento presentato al convegno INTRECCI. Incontri tra teorie e prassi attoriche e coreutiche nel passaggio tra Otto e Novecento tenutosi a Padova).
La tacita musica del corpo. Ruth St. Denis e il gesto danzato
Di Bernardi, V.
2020
Abstract
Nel silenzio, secondo RSD, si dispiega quello che Mabel Todd avrebbe definito il corpo pensante, il thinking body. E’ un pensiero che respira con il corpo, un pensiero organico. “Quando danza RSD respira con tutto il corpo” – scrisse di lei il musicista e compositore Louis Horst, “L’ispirazione e l’espirazione, questo respiro è ciò che rende le sue danze così simili a un canto silenzioso”. Ma andando oltre le suggestive metafore musicali, canto silenzioso per Horst, tacita musica del corpo per Hofmannsthal, il compositore americano, che ha lavorato tutta la vita al rapporto tra danza e musica, individuava nella coreografia moderna una modalità compositiva che a lui ricordava la tecnica pianistica del “fiato”, cioè quel momento di esitazione nell’esecuzione musicale che il pianista utilizza per dare la possibilità al cantante di respirare senza essere costretto a spezzare le parole o il senso della frase. Forse questo brevissimo intervallo organico tra le sequenze di danza, questo prender fiato del danzatore-autore, questa pausa d’aria, era ciò che rendeva il suo gesto danzante naturale e fluido, pensato e improvvisato con il corpo, il suo corpo individuale. Grazie a questo fiato, per Horst i movimenti potevano trapassavano l’uno nell’altro “in un ininterrotto fluire ritmico”, come aveva acutamente notato Hofmannsthal nel 1907.File | Dimensione | Formato | |
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