A partire dal 2008, il mutato quadro economico-finanziario internazionale ha comportato un progressivo ripensamento delle modalità e dei tempi della trasformazione urbana rispetto ai modelli consolidatisi durante i due decenni precedenti (Marzot, 2016) imponendo di rivedere i paradigmi urbanistici non più in termini di crescita, accumulo e consumo, ma progettando e regolando la contrazione, l’adattamento e la qualità (Ostwalt, 2005; Carta, 2013). Di fronte all’entità delle trasformazioni in atto, l’attivazione di dispositivi di rigenerazione del tessuto edilizio esistente e la contestuale revisione degli strumenti di pianificazione urbanistica necessitano di una disamina del Piano, il quale quadro regolativo sembra frenare la spinta propulsiva di quelle ipotesi che, per la natura più o meno sperimentale della proposta progettuale, non si prestano ad una immediata riconducibilità entro le griglie normative esistenti, risultando giustificabili solo sulla base di titoli legittimanti più o meno labili (Bonetti, 2017). L’uso temporaneo, definendosi quale fattore di innesco del processo di valorizzazione degli ambiti da rigenerare, rappresenta, per la propria attuabilità immediata e implicita transitorietà, quel carattere dinamico di riequilibrio delle spinte di trasformazione urbana, sociale ed economica di difficile controllo e programmazione nel medio e lungo periodo, costituendo la forma più elementare, emergenziale e pauperista coerente con una prospettiva di decrescita urbana. Partendo dal riconoscimento di una vasta e oramai consolidata letteratura sul tema del riuso temporaneo, il paper intende analizzare le esperienze finora realizzate sul territorio metropolitano della regione Emilia Romagna, al fine di comprenderne il grado di opportunità e contribuire alla definizione di una procedura amministrativa condivisa che faciliti il contenimento del degrado e promuova progetti di rigenerazione urbana.
Usi temporanei in Emilia Romagna: dalle pratiche alle politiche urbane / Migliorisi, Ambra. - (2020), p. 196. (Intervento presentato al convegno XXIII Conferenza Nazionale SIU Società Italiana degli Urbanisti tenutosi a Torino).
Usi temporanei in Emilia Romagna: dalle pratiche alle politiche urbane
Ambra Migliorisi
2020
Abstract
A partire dal 2008, il mutato quadro economico-finanziario internazionale ha comportato un progressivo ripensamento delle modalità e dei tempi della trasformazione urbana rispetto ai modelli consolidatisi durante i due decenni precedenti (Marzot, 2016) imponendo di rivedere i paradigmi urbanistici non più in termini di crescita, accumulo e consumo, ma progettando e regolando la contrazione, l’adattamento e la qualità (Ostwalt, 2005; Carta, 2013). Di fronte all’entità delle trasformazioni in atto, l’attivazione di dispositivi di rigenerazione del tessuto edilizio esistente e la contestuale revisione degli strumenti di pianificazione urbanistica necessitano di una disamina del Piano, il quale quadro regolativo sembra frenare la spinta propulsiva di quelle ipotesi che, per la natura più o meno sperimentale della proposta progettuale, non si prestano ad una immediata riconducibilità entro le griglie normative esistenti, risultando giustificabili solo sulla base di titoli legittimanti più o meno labili (Bonetti, 2017). L’uso temporaneo, definendosi quale fattore di innesco del processo di valorizzazione degli ambiti da rigenerare, rappresenta, per la propria attuabilità immediata e implicita transitorietà, quel carattere dinamico di riequilibrio delle spinte di trasformazione urbana, sociale ed economica di difficile controllo e programmazione nel medio e lungo periodo, costituendo la forma più elementare, emergenziale e pauperista coerente con una prospettiva di decrescita urbana. Partendo dal riconoscimento di una vasta e oramai consolidata letteratura sul tema del riuso temporaneo, il paper intende analizzare le esperienze finora realizzate sul territorio metropolitano della regione Emilia Romagna, al fine di comprenderne il grado di opportunità e contribuire alla definizione di una procedura amministrativa condivisa che faciliti il contenimento del degrado e promuova progetti di rigenerazione urbana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.