The ruins of the Roman city of Ostia, after centuries of oblivion, reappear on maps starting from the end of the XVII century. In the map by Giovanni Battista Cingolani (1692) several building stones and walls in the countryside are accompanied by the inscription “RUD OSTIENSIA”. In the map of Giacomo Filippo Ameti (1693) only are present the words “Rudera Ostiensia”. The first excavations of the site begun in 1774 by the English collector Gavin Hamilton and continued occasionally until the end of the century. Furthermore, they had a great impulse with Pius VII (1800-1823) leading to the drafting of new maps and drawings. The article investigates the archaeological activities of this period, especially in the area of Ostia Antica, near the Terme Marine and in the area near the Tiber, which have led to the elaboration of new hypotheses on the structure of the ancient port city.
Le rovine della città romana di Ostia, dopo secoli di oblio, ricompaiono nelle mappe a partire dalla fine del XVII secolo. Nella pianta di Giovanni Battista Cingolani (1692) alcuni ruderi e strutture murarie vengono accompagnate, per la prima volta, dall’indicazione: “RUD OSTIENSIA”. Nella carta di Giacomo Filippo Ameti (1693) sono presenti solo le parole “Rudera Ostiensia”. I primi scavi del sito iniziano nel 1774 per interesse del collezionista inglese Gavin Hamilton e continuano saltuariamente fino alla fine del secolo. Inoltre, l’indagine archeologica ha avuto un grande impulso sotto il pontificato di Pio VII (1800-1823) con la stesura di nuove mappe, disegni e rilievi. Il contributo indaga le attività archeologiche di questo periodo, soprattutto nella zona di Ostia Antica, nei pressi delle Terme Marine e nell’area limitroda al Tevere, che hanno portato all’elaborazione di nuove ipotesi sulla struttura dell’antica città portuale.
Gli scavi di Pio VII ad Ostia Antica: le nuove scoperte archeologiche / Gallico, Sonia; Turco, Maria Grazia. - (2020), pp. 221-231. (Intervento presentato al convegno L'antichità nel Regno. Archeologia, tutela e restauri nel Mezzogiorno preunitario tenutosi a Reggio Calabria).
Gli scavi di Pio VII ad Ostia Antica: le nuove scoperte archeologiche
Sonia Gallico;Maria Grazia Turco
2020
Abstract
The ruins of the Roman city of Ostia, after centuries of oblivion, reappear on maps starting from the end of the XVII century. In the map by Giovanni Battista Cingolani (1692) several building stones and walls in the countryside are accompanied by the inscription “RUD OSTIENSIA”. In the map of Giacomo Filippo Ameti (1693) only are present the words “Rudera Ostiensia”. The first excavations of the site begun in 1774 by the English collector Gavin Hamilton and continued occasionally until the end of the century. Furthermore, they had a great impulse with Pius VII (1800-1823) leading to the drafting of new maps and drawings. The article investigates the archaeological activities of this period, especially in the area of Ostia Antica, near the Terme Marine and in the area near the Tiber, which have led to the elaboration of new hypotheses on the structure of the ancient port city.File | Dimensione | Formato | |
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