The Universal Declaration of Human Rights at 70: Some Remarks in Light of the Case Law of the International Court of Justice. – This essay addresses the issue of the legal nature of the Universal Declaration of Human Rights (UDHR) and the principles proclaimed therein by examining the impact of the UDHR on the case law of the International Court of Justice (ICJ). In recent times, the ICJ has enhanced its role in the field of human rights, by contributing significantly to the development of international human rights law. This notwithstanding, and even though States have frequently invoked the UDHR in proceedings before the Court, the weight of the Declaration in the ICJ’s case law appears rather limited. First, the ICJ’s case law does not confirm the position taken by some scholars that the UDHR constitutes an autonomous source of international law. Indeed, in the few cases in which the ICJ mentioned the Declaration, it avoided clarifying the origin and nature of the authority of that document. Second, the ICJ has generally failed to mention the UDHR when recognizing the customary nature of certain human rights contained therein. From this point of view, the reference to the inclusion of the prohibition of torture in the UDHR in the 2012 judgment concerning Questions Relating to the Obligation to Prosecute or Extradite represents an absolute novelty. However, one may assume that the ICJ, rather than using the UDHR as a proof of the customary nature of the prohibition of torture, considered it relevant for ascertaining the opinio iuris cogentis required for the qualification of that rule as a jus cogens norm.

Questo contributo si propone di fornire una ricostruzione degli orientamenti della giurisprudenza della Corte internazionale di giustizia in relazione alla questione della natura giuridica della Dichiarazione universale dei diritti umani e dei principi in essa proclamati. Nella prassi più recente, la Corte internazionale di giustizia ha mostrato un approccio sempre più human rights-friendly, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo del diritto internazionale dei diritti umani. Eppure il rilievo della Dichiarazione universale dei diritti umani nella sua giurisprudenza appare piuttosto contenuto, ciò a dispetto del fatto che quest’ultima sia stata frequentemente invocata dagli Stati davanti alla Corte. Innanzitutto è da escludere che dalla giurisprudenza della Corte internazionale di giustizia possa derivarsi una conferma delle tesi dottrinarie che individuano nella Dichiarazione universale una autonoma fonte di diritto internazionale: la Corte, infatti, anche nei rari casi in cui ha fatto riferimento alla Dichiarazione, ha sempre evitato di chiarire l’origine e la natura della autorità riconosciuta a tale documento. Inoltre, nelle occasioni in cui ha collocato determinati diritti umani nella sfera del diritto consuetudinario, essa ha generalmente omesso di riferirsi alla presenza nella Dichiarazione di principi di contenuto corrispondente. Da questo punto di vista la valorizzazione della Dichiarazione universale nella recente sentenza sul caso delle Questioni concernenti l’obbligo di perseguire o estradare costituisce una assoluta novità. È probabile peraltro che la Corte, piuttosto che utilizzare la Dichiarazione come un elemento a riprova della natura consuetudinaria del divieto di tortura, abbia valutato che la stessa potesse rilevare ai fini dell’accertamento dell’opinio iuris cogentis necessaria per dimostrare l’appartenenza del divieto alla categoria delle norme imperative del diritto internazionale.

La dichiarazione universale dei diritti umani a settant’anni dalla sua adozione. Alcune riflessioni alla luce della giurisprudenza della corte internazionale di giustizia / Papa, Maria Irene. - In: RIVISTA ITALIANA PER LE SCIENZE GIURIDICHE. - ISSN 0390-6760. - (2020), pp. 511-529.

La dichiarazione universale dei diritti umani a settant’anni dalla sua adozione. Alcune riflessioni alla luce della giurisprudenza della corte internazionale di giustizia

Papa, Maria Irene
2020

Abstract

The Universal Declaration of Human Rights at 70: Some Remarks in Light of the Case Law of the International Court of Justice. – This essay addresses the issue of the legal nature of the Universal Declaration of Human Rights (UDHR) and the principles proclaimed therein by examining the impact of the UDHR on the case law of the International Court of Justice (ICJ). In recent times, the ICJ has enhanced its role in the field of human rights, by contributing significantly to the development of international human rights law. This notwithstanding, and even though States have frequently invoked the UDHR in proceedings before the Court, the weight of the Declaration in the ICJ’s case law appears rather limited. First, the ICJ’s case law does not confirm the position taken by some scholars that the UDHR constitutes an autonomous source of international law. Indeed, in the few cases in which the ICJ mentioned the Declaration, it avoided clarifying the origin and nature of the authority of that document. Second, the ICJ has generally failed to mention the UDHR when recognizing the customary nature of certain human rights contained therein. From this point of view, the reference to the inclusion of the prohibition of torture in the UDHR in the 2012 judgment concerning Questions Relating to the Obligation to Prosecute or Extradite represents an absolute novelty. However, one may assume that the ICJ, rather than using the UDHR as a proof of the customary nature of the prohibition of torture, considered it relevant for ascertaining the opinio iuris cogentis required for the qualification of that rule as a jus cogens norm.
2020
Questo contributo si propone di fornire una ricostruzione degli orientamenti della giurisprudenza della Corte internazionale di giustizia in relazione alla questione della natura giuridica della Dichiarazione universale dei diritti umani e dei principi in essa proclamati. Nella prassi più recente, la Corte internazionale di giustizia ha mostrato un approccio sempre più human rights-friendly, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo del diritto internazionale dei diritti umani. Eppure il rilievo della Dichiarazione universale dei diritti umani nella sua giurisprudenza appare piuttosto contenuto, ciò a dispetto del fatto che quest’ultima sia stata frequentemente invocata dagli Stati davanti alla Corte. Innanzitutto è da escludere che dalla giurisprudenza della Corte internazionale di giustizia possa derivarsi una conferma delle tesi dottrinarie che individuano nella Dichiarazione universale una autonoma fonte di diritto internazionale: la Corte, infatti, anche nei rari casi in cui ha fatto riferimento alla Dichiarazione, ha sempre evitato di chiarire l’origine e la natura della autorità riconosciuta a tale documento. Inoltre, nelle occasioni in cui ha collocato determinati diritti umani nella sfera del diritto consuetudinario, essa ha generalmente omesso di riferirsi alla presenza nella Dichiarazione di principi di contenuto corrispondente. Da questo punto di vista la valorizzazione della Dichiarazione universale nella recente sentenza sul caso delle Questioni concernenti l’obbligo di perseguire o estradare costituisce una assoluta novità. È probabile peraltro che la Corte, piuttosto che utilizzare la Dichiarazione come un elemento a riprova della natura consuetudinaria del divieto di tortura, abbia valutato che la stessa potesse rilevare ai fini dell’accertamento dell’opinio iuris cogentis necessaria per dimostrare l’appartenenza del divieto alla categoria delle norme imperative del diritto internazionale.
dichiarazione universale dei diritti umani; corte internazionale di giustizia; diritto internazionale; tutela internazionale dei diritti umani; soft law
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La dichiarazione universale dei diritti umani a settant’anni dalla sua adozione. Alcune riflessioni alla luce della giurisprudenza della corte internazionale di giustizia / Papa, Maria Irene. - In: RIVISTA ITALIANA PER LE SCIENZE GIURIDICHE. - ISSN 0390-6760. - (2020), pp. 511-529.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1434660
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