Dalla seconda metà del XVIII secolo, con il neoclassicismo, l'arte classica comincia ad essere vista come parte di un passato irrecuperabile e allo stesso tempo come un modello utopico per l'arte del presente e del futuro. In questo contesto un ruolo sempre più importante è assunto dai frammenti classici dalla fine del Settecento alla fine del Novecento. I frammenti del passato e le evocazioni archeologiche nell'arte di ricerca del secondo Novecento non sono vuote "citazioni" di un passato indifferenziato, ma suggeriscono una concezione della storia basata su un senso non lineare e dinamico della memoria e del tempo. I detriti del passato nell'arte degli anni Sessanta e Settanta sollevano l’interrogativo su come un rapporto con la tradizione possa essere ancora mantenuto dall'arte dopo il Modernismo
Lost and Found: Archaeological Fragments and Contemporary Art / Zambianchi, Claudio. - In: IKON. - ISSN 1846-8551. - :13(2020), pp. 335-344.
Titolo: | Lost and Found: Archaeological Fragments and Contemporary Art | |
Autori: | ZAMBIANCHI, Claudio (Corresponding author) | |
Data di pubblicazione: | 2020 | |
Rivista: | ||
Citazione: | Lost and Found: Archaeological Fragments and Contemporary Art / Zambianchi, Claudio. - In: IKON. - ISSN 1846-8551. - :13(2020), pp. 335-344. | |
Handle: | http://hdl.handle.net/11573/1434080 | |
Appartiene alla tipologia: | 01a Articolo in rivista |
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