Le infrastrutture per la mobilità sono oggi al centro di un più ampio dibattito sulle prospettive di rilancio e crescita di città e regioni. Giocano un ruolo chiave nel rapporto tra insediamento urbano e territorio con un’azione diretta, di connessione fisica, e un’azione indiretta, influendo sul progresso delle aree che attraversano. Nel vecchio continente è universalmente riconosciuta la qualità delle infrastrutture stradali e ferroviarie francesi, primo paese in Europa a dotarsi di un’estesa rete ad alta velocità e di sistemi di trasporto pubblico caratterizzati da collegamenti intermodali efficienti. Ad oggi la Francia sta investendo cospicue somme di denaro nella dotazione infrastrutturale del paese, indispensabile, secondo i governi degli ultimi 15 anni, ad assicurarne lo sviluppo. I dati annuali degli investimenti evidenziano che il capitale dei fondi dedicati al comparto, nel 2019, ha raggiunto i 15,6 miliardi di euro, in aumento del 7% rispetto all'anno precedente. Il destinatario prioritario è certamente la capitale, città privilegiata per la competitiva posizione internazionale, anche nella prospettiva del raggiungimento degli obiettivi e dei criteri di crescita imposti dalla lotta al cambiamento climatico. D’altra parte, la cultura francese della pianificazione territoriale e del progetto urbano costituisce un campo fertile per l’elaborazione di futuri modelli di sviluppo. Il grande progetto in atto per la metropoli parigina del XXI secolo prevede innanzitutto un programma politico-amministrativo che passa attraverso il ripensamento della struttura spaziale del territorio e il superamento dei problemi sociali e politici che separano la capitale dal resto dell’Île-de-France; in secondo luogo prevede un progetto di sostenibilità che non trascura l’urgenza delle sfide in materia energetica e ambientale. Ma come garantire la coesione di una città estesa a scala territoriale salvaguardando l’accessibilità, la libertà di spostamento e l’equità diffusa? Come eliminare gerarchie e barriere in un’ottica di superamento dello storico dualismo città-periferia (Paris et banlieue)? Che tipo di risposta fornire alla sempre maggiore richiesta di residenze? La soluzione condivisa da amministrazioni ed esperti sembra vertere su un modello di metropoli caratterizzata da due elementi sostanziali: un’efficiente infrastruttura ferroviaria e un tessuto connotato da densità urbana e mixité morfologica e funzionale. Nel 2008 la volontà di immaginare il futuro della regione parigina ha incentivato il lancio di una consultazione internazionale voluta dal governo Sarkozy, dando vita al noto progetto “Grand Paris”.
Grand Paris Express. Un’infrastruttura per la mobilità e lo sviluppo territoriale diffuso / An infrastructure for mobility and widespread territorial development: the Grand Paris Express / Cassaro, PASCAL FEDERICO. - In: L'INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI. - ISSN 0579-4900. - 473(2020), pp. 66-75.
Grand Paris Express. Un’infrastruttura per la mobilità e lo sviluppo territoriale diffuso / An infrastructure for mobility and widespread territorial development: the Grand Paris Express
Pascal Federico CassaroPrimo
2020
Abstract
Le infrastrutture per la mobilità sono oggi al centro di un più ampio dibattito sulle prospettive di rilancio e crescita di città e regioni. Giocano un ruolo chiave nel rapporto tra insediamento urbano e territorio con un’azione diretta, di connessione fisica, e un’azione indiretta, influendo sul progresso delle aree che attraversano. Nel vecchio continente è universalmente riconosciuta la qualità delle infrastrutture stradali e ferroviarie francesi, primo paese in Europa a dotarsi di un’estesa rete ad alta velocità e di sistemi di trasporto pubblico caratterizzati da collegamenti intermodali efficienti. Ad oggi la Francia sta investendo cospicue somme di denaro nella dotazione infrastrutturale del paese, indispensabile, secondo i governi degli ultimi 15 anni, ad assicurarne lo sviluppo. I dati annuali degli investimenti evidenziano che il capitale dei fondi dedicati al comparto, nel 2019, ha raggiunto i 15,6 miliardi di euro, in aumento del 7% rispetto all'anno precedente. Il destinatario prioritario è certamente la capitale, città privilegiata per la competitiva posizione internazionale, anche nella prospettiva del raggiungimento degli obiettivi e dei criteri di crescita imposti dalla lotta al cambiamento climatico. D’altra parte, la cultura francese della pianificazione territoriale e del progetto urbano costituisce un campo fertile per l’elaborazione di futuri modelli di sviluppo. Il grande progetto in atto per la metropoli parigina del XXI secolo prevede innanzitutto un programma politico-amministrativo che passa attraverso il ripensamento della struttura spaziale del territorio e il superamento dei problemi sociali e politici che separano la capitale dal resto dell’Île-de-France; in secondo luogo prevede un progetto di sostenibilità che non trascura l’urgenza delle sfide in materia energetica e ambientale. Ma come garantire la coesione di una città estesa a scala territoriale salvaguardando l’accessibilità, la libertà di spostamento e l’equità diffusa? Come eliminare gerarchie e barriere in un’ottica di superamento dello storico dualismo città-periferia (Paris et banlieue)? Che tipo di risposta fornire alla sempre maggiore richiesta di residenze? La soluzione condivisa da amministrazioni ed esperti sembra vertere su un modello di metropoli caratterizzata da due elementi sostanziali: un’efficiente infrastruttura ferroviaria e un tessuto connotato da densità urbana e mixité morfologica e funzionale. Nel 2008 la volontà di immaginare il futuro della regione parigina ha incentivato il lancio di una consultazione internazionale voluta dal governo Sarkozy, dando vita al noto progetto “Grand Paris”.File | Dimensione | Formato | |
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