Il saggio propone una lettura diacronica del motivo della guerra come “calvario” nella produzione artistica di Lorenzo Viani. Attraverso l'analisi dei taccuini di guerra, con cui Viani rende conto dell’orrore delle trincee, del romanzo autobiografico Ritorno alla patria (1929), nel quale lo scrittore tenta una prima rielaborazione della sua esperienza bellica, e del dipinto Deposizione (1936) si vuole verificare l’ipotesi che, attraverso l’immagine del Christus Patiens, Viani rielabori il trauma dell’impotenza di fronte al fantasma della morte, trasformando la vulnerabilità della vittima in uno strumento di resistenza politica.
"Io qua scrivo come si fa la guerra". Fallimento e utopia nel calvario di Lorenzo Viani / Golia, Francesca. - (2020), pp. 81-98. (Intervento presentato al convegno Dire les traumatismes du XXe siècle. De l’expérience à la création littéraire et artistique tenutosi a Parigi Université de la Sorbonne Nouvelle).
"Io qua scrivo come si fa la guerra". Fallimento e utopia nel calvario di Lorenzo Viani
Francesca Golia
2020
Abstract
Il saggio propone una lettura diacronica del motivo della guerra come “calvario” nella produzione artistica di Lorenzo Viani. Attraverso l'analisi dei taccuini di guerra, con cui Viani rende conto dell’orrore delle trincee, del romanzo autobiografico Ritorno alla patria (1929), nel quale lo scrittore tenta una prima rielaborazione della sua esperienza bellica, e del dipinto Deposizione (1936) si vuole verificare l’ipotesi che, attraverso l’immagine del Christus Patiens, Viani rielabori il trauma dell’impotenza di fronte al fantasma della morte, trasformando la vulnerabilità della vittima in uno strumento di resistenza politica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.