L’articolo illustra i risultati di una ricerca condotta nell’ambito della teoria del capitale sociale organizzativo e della teoria di rete delle organizzazioni (network theory of organizations). Lo studio contribuisce a tali teorie identificando, attraverso un’analisi della letteratura, dieci network organizzativi informali fonte di vantaggio competitivo per le organizzazioni. Successivamente viene proposto un modello di misurazione del capitale sociale organizzativo basato sui dieci network organizzativi informali identificati e su tre differenti prospettive concettuali (strutturale, relazionale e cognitiva). Il modello viene validato attraverso una survey all’interno di una holding di cinque imprese. I risultati della ricerca suggeriscono che fra le dieci relazioni informali studiate è soprattutto quella di accessibilità degli individui a predire la nascita delle altre relazioni informali, la vera fonte di capitale sociale organizzativo. Infatti, la continua collaborazione lavorativa e la propensione dei colleghi a rendersi disponibili, ovvero il livello di cooperazione, creano anche una cultura organizzativa condivisa in termini di linguaggio, norme e valori e mantengono stabile il flusso di informazioni lavorative all’interno delle organizzazioni.
La misura del capitale sociale mediante le reti informali / De Toni, A. F.; Nonino, Fabio. - In: SVILUPPO & ORGANIZZAZIONE. - ISSN 0391-7045. - STAMPA. - 234:(2009), pp. 37-54.
La misura del capitale sociale mediante le reti informali
NONINO, FABIO
2009
Abstract
L’articolo illustra i risultati di una ricerca condotta nell’ambito della teoria del capitale sociale organizzativo e della teoria di rete delle organizzazioni (network theory of organizations). Lo studio contribuisce a tali teorie identificando, attraverso un’analisi della letteratura, dieci network organizzativi informali fonte di vantaggio competitivo per le organizzazioni. Successivamente viene proposto un modello di misurazione del capitale sociale organizzativo basato sui dieci network organizzativi informali identificati e su tre differenti prospettive concettuali (strutturale, relazionale e cognitiva). Il modello viene validato attraverso una survey all’interno di una holding di cinque imprese. I risultati della ricerca suggeriscono che fra le dieci relazioni informali studiate è soprattutto quella di accessibilità degli individui a predire la nascita delle altre relazioni informali, la vera fonte di capitale sociale organizzativo. Infatti, la continua collaborazione lavorativa e la propensione dei colleghi a rendersi disponibili, ovvero il livello di cooperazione, creano anche una cultura organizzativa condivisa in termini di linguaggio, norme e valori e mantengono stabile il flusso di informazioni lavorative all’interno delle organizzazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.