Il lavoro di ricerca raccolto in questo volume prende le mosse dalla performance trap che, secondo gli autori, insidia (quasi) tutte le democrazie liberali, le quali, da troppo tempo in fase di stagnazione economica, non sono più in grado di assicurare crescita produttiva e benessere sociale. Al contrario, e qui sta il paradosso messo in luce dalla ricerca, i paesi fondati su modelli di governance «far from the standards of liberal democracy» (12) – di cui caso esemplare è la Cina – dimostrano una grande capacità di adattamento e flessibilità istituzionale, che consente loro di utilizzare le potenzialità di crescita e partecipazione amministrativa offerte dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). In sintesi, il volume, animato dal desiderio di aprire una «nuova via della seta», contiene spunti interessanti sul tema dei rapporti tra istituzioni centrali e di prossimità e ha il merito di sottolineare che lo sviluppo tecnologico richiede, allo stesso tempo, sostegno e stringente regolamentazione pubblica. Tuttavia, l’entusiasmo mostrato verso l’utilizzo delle ICT nel policy-making appare a tratti ingenuo e, soprattutto, sembra sottovalutare i rischi, in termini di controllo sociale e riduzioni delle libertà personali, insiti nell’uso generalizzato di meccanismi reputazionali e di tracciamento massivo dei dati personali.
Notizia bibliografica su F. Grillo e R. Y. Nanetti, Democracy and Growth in the Twenty-first Century. The Diverging Cases of China and Italy, Cham, Switzerland, Palgrave Macmillan, 2018 / Croce, Margherita. - In: RIVISTA TRIMESTRALE DI DIRITTO PUBBLICO. - ISSN 2499-2526. - (2020).
Notizia bibliografica su F. Grillo e R. Y. Nanetti, Democracy and Growth in the Twenty-first Century. The Diverging Cases of China and Italy, Cham, Switzerland, Palgrave Macmillan, 2018
Margheria Croce
2020
Abstract
Il lavoro di ricerca raccolto in questo volume prende le mosse dalla performance trap che, secondo gli autori, insidia (quasi) tutte le democrazie liberali, le quali, da troppo tempo in fase di stagnazione economica, non sono più in grado di assicurare crescita produttiva e benessere sociale. Al contrario, e qui sta il paradosso messo in luce dalla ricerca, i paesi fondati su modelli di governance «far from the standards of liberal democracy» (12) – di cui caso esemplare è la Cina – dimostrano una grande capacità di adattamento e flessibilità istituzionale, che consente loro di utilizzare le potenzialità di crescita e partecipazione amministrativa offerte dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT). In sintesi, il volume, animato dal desiderio di aprire una «nuova via della seta», contiene spunti interessanti sul tema dei rapporti tra istituzioni centrali e di prossimità e ha il merito di sottolineare che lo sviluppo tecnologico richiede, allo stesso tempo, sostegno e stringente regolamentazione pubblica. Tuttavia, l’entusiasmo mostrato verso l’utilizzo delle ICT nel policy-making appare a tratti ingenuo e, soprattutto, sembra sottovalutare i rischi, in termini di controllo sociale e riduzioni delle libertà personali, insiti nell’uso generalizzato di meccanismi reputazionali e di tracciamento massivo dei dati personali.File | Dimensione | Formato | |
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