La trama stretta della cultura letteraria cinquecentesca si compone non solo delle numerose opere prodotte, ma anche delle fitte relazioni tra i suoi rappresentanti: reti che colleganofigure diverse e molteplici luoghi, lungo percorsi che fanno da retroscena, più o meno privato, all’elaborazione e pubblicazione delle opere stesse. Strumenti primari per ricostruirne le dinamiche sono i carteggi, soprattutto quando trovano centroin figure come Aldo Manuzio il Giovane, umanista e stampatore la cui immagine oscillatra la stima e le rimostranze dei molti corrispondenti. Tra questi vi sono figure nevralgiche come il bibliofilo Gian Vincenzo Pinelli, punto di riferimentonella sua dimora patavina, di una densa rete epistolare con le personalità di maggior rilievo del tempo; financo ad autori quali Angelo Grillo, prolifico scrittore di lettere che, pur non pubblicando le proprie raccolte con Manuzio, vi dialogò anche come tramite per Torquato Tasso. Il contributo si propone dunque di indagare alcuni aspetti dello scambio epistolaretra queste figure (partendo dai capitali studi di EsterPastorello del 1957 e del1960), allargandosipoi anche ad altri corrispondenti,per mettere meglio a fuoco lo stato delle relazioni e delineare lo scambio di materiali e informazioni che furono dietro la stampa di diverse opere, tra cui quelle tassiane, negli anni Ottanta del Cinquecento.
Per uno studio della corrispondenza di Aldo Manuzio il Giovane: tracciati epistolari con G.V. Pinelli e A. Grillo (1580-1590) / Olivadese, Elisabetta. - (2020). (Intervento presentato al convegno Natura Società Letteratura XXII Congresso dell’ADI - Associazione degli Italianisti (Bologna, 13-15 settembre 2018) tenutosi a Bologna).
Per uno studio della corrispondenza di Aldo Manuzio il Giovane: tracciati epistolari con G.V. Pinelli e A. Grillo (1580-1590)
olivadese, Elisabetta
2020
Abstract
La trama stretta della cultura letteraria cinquecentesca si compone non solo delle numerose opere prodotte, ma anche delle fitte relazioni tra i suoi rappresentanti: reti che colleganofigure diverse e molteplici luoghi, lungo percorsi che fanno da retroscena, più o meno privato, all’elaborazione e pubblicazione delle opere stesse. Strumenti primari per ricostruirne le dinamiche sono i carteggi, soprattutto quando trovano centroin figure come Aldo Manuzio il Giovane, umanista e stampatore la cui immagine oscillatra la stima e le rimostranze dei molti corrispondenti. Tra questi vi sono figure nevralgiche come il bibliofilo Gian Vincenzo Pinelli, punto di riferimentonella sua dimora patavina, di una densa rete epistolare con le personalità di maggior rilievo del tempo; financo ad autori quali Angelo Grillo, prolifico scrittore di lettere che, pur non pubblicando le proprie raccolte con Manuzio, vi dialogò anche come tramite per Torquato Tasso. Il contributo si propone dunque di indagare alcuni aspetti dello scambio epistolaretra queste figure (partendo dai capitali studi di EsterPastorello del 1957 e del1960), allargandosipoi anche ad altri corrispondenti,per mettere meglio a fuoco lo stato delle relazioni e delineare lo scambio di materiali e informazioni che furono dietro la stampa di diverse opere, tra cui quelle tassiane, negli anni Ottanta del Cinquecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.